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Il morbo di Haggard
 
Il morbo di Haggard 2012-03-13 19:58:32 topodibiblioteca
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    13 Marzo, 2012
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L'amore è sofferenza

Della serie “anche l’influenza ha i suoi lati positivi perché ti regala molto tempo libero”, sono qua a recensire quest’opera di McGrath appena letta, per la precisione la mia seconda dopo Follia. A mio parere questo è un romanzo di livello inferiore rispetto a Follia, ma vi si ritrovano tutti gli elementi psicologici che caratterizzano lo stile dello scrittore.
Sullo sfondo di un importante avvenimento storico quale lo scoppio della seconda guerra mondiale, viene narrata la storia di un amore “proibito e segreto” vissuto tra un medico, il dottor Haggard, e Fanny, la moglie di un collega anatomopatologo che lavora nello stesso ospedale. Esattamente come in Follia l’amore tra i due è vissuto con grande passione anche se clandestinamente ed in maniera molto tormentata, fino al tragico epilogo finale (forse evitabile, come lascia intuire il protagonista nel narrare la vicenda).
A mischiare le carte i tavola su questa intricata situazione, compare fin dalle prime pagine del libro, il figlio di Fanny, arruolato come aviatore nella RAF allo scoppio della guerra e coinvolto nella battaglia d’Inghilterra contro la Germania nazista. E’ proprio grazie a questo “caro ragazzo” (come definito più volte dal dottor Haggard nel corso dell’opera), che si rivolge al medico per avere informazioni sulla madre, che il protagonista riesce a ritrovare quella gioia di vivere e quella speranza che lo avevano abbandonato, rendendo al contempo più sopportabile la permanente sofferenza fisica causata da un brutto incidente e diretta conseguenza della tormentata relazione con Fanny. Attraverso la somiglianza fisica infatti, Haggard riscopre nel figlio la madre, e rivive grazie a lui l’amore perduto. Emblematico il finale che nella sua tragicità, sintetizza i sentimenti provati dal protagonista.
In definitiva consiglio il libro a chi già conosce McGrath. La narrazione talvolta potrebbe risultare un po’ ridondante, ma il pregio è comunque quello di narrare la vicenda evidenziando il pathos (parola chiave più volte citata nel romanzo), la sofferenza emotiva ma anche fisica di una storia d’amore impossibile, arricchita con alcuni approfondimenti di medicina frutto della conoscenza di questa disciplina da parte dell’autore.

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Consigliato a chi ha letto...
McGrath
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Commenti

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naah, ho votato da anonimo. Recensione utile per un libro che dovrò leggere il prima possibile.
In risposta ad un precedente commento
EvaBlu
14 Marzo, 2012
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Dunque, ancora una volta un amore proibito e segreto eh ....
McGrath non me la conta giusta :))

Però magari lo leggo, avendo già letto Follia ;)
ma si dai ci può stare :)
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