Dettagli Recensione
Un thriller atipico e a tratti surreale
"Omicidio allo specchio" è un romanzo altamente atipico, con una trama visionaria e fuori dagli schemi del thriller convenzionale. Inizia in maniera placida e pacata per poi sorprendere il lettore pagina dopo pagina. Simon, il protagonista del libro, è un trentenne asociale, con una vita assolutamente vuota e ripetitiva, che consiste semplicemente in uno squallido appartamento in affitto con poca mobilia raffazzonata e un materasso steso per terra e un lavoro tedioso e monotono come impiegato in un ufficio, attività che gli occupa tutte le giornate, sabato incluso. "Tutti i giorni erano uguali e sembravano sovrapporsi all'infinito nel suo passato come una fila di tessere da domino". Ma all'improvviso tutto cambia, quando un uomo misterioso tenta di ucciderlo, senza riuscirci. Simon realizza che il suo aggressore gli assomiglia tantissimo e non ha idea di chi sia e del perché lo volesse morto. La curiosità lo spinge ad andare a fondo al problema, cercando di fingersi lui e appropriandosi della sua vita, dando inizio ad una carambola vorticosa di eventi che si susseguiranno l'uno dopo l'altro fino ad una scoperta che lo lascerà senza fiato.
Personalmente ho trovato che questo libro sia l'esempio di come ci siano sempre campi inesplorati e idee innovative in ogni genere letterario. L'originalità che lo contraddistingue farà certamente storcere il naso a tutti i puristi del thriller psicologico classico, ma io, proprio a causa della sua peculiarità, l'ho trovato molto valido. Lo stile di scrittura è preciso, senza fronzoli, ma molto descrittivo. Ogni azione che il protagonista svolge, ogni persona che incontra, ogni ambiente in cui si trova, viene descritto con meticolosa dovizia di particolari, che però, stranamente, non annoia mai! Ho infatti amato il stile descrittivo dell'autore, l'ho trovato assolutamente adatto per il tipo di romanzo, senza alcuna nota stonata. La curiosità nei confronti delle vicende narrate mi ha accompagnata in crescendo durante tutta la durata del libro, e i vari colpi di scena, piazzati ad hoc e ben bilanciati, mi hanno avvinta ed appassionata. Penso che "Omicidio allo specchio" possa essere definito come un thriller che indaga a fondo nella follia della mente umana, con una struttura narrativa che strizza l'occhio al noir e con degli sprazzi di surreale che rendono la lettura quasi un viaggio allucinante ed onirico. Era da tanto che non leggevo qualcosa di così visionario ma al tempo stesso non totalmente campato in aria, che riesce ad essere in parte credibile. Ryan David Jahn è un autore promettente che terrò d'occhio per le pubblicazioni future, ma a questo punto sono anche curiosa di leggere il suo libro "I buoni vicini", pubblicato in Italia lo scorso anno.
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