Dettagli Recensione
TESTA O CROCE
Un improbabile, ma nello stesso tempo affascinante viaggio nel passato che a tutti piacerebbe fare almeno una volta nella vita. Anche se quest’idea è stata sfruttata da altri scrittori e registi, nessuno mi aveva convinto ed entusiasmato tanto come in questo caso.
Stephen King parte da una storia fantastica e la trasforma sapientemente in una storia credibile, tanto da dimenticarsi durante la lettura di leggere un qualcosa di pura fantasia.
La tecnica di scrittura è spietata; cattura il lettore gradualmente per non dargli un attimo di tregua. La data del 22/11/68 è un traguardo a cui si vuole arrivare il più presto possibile. La vicenda ti prende a tal punto che sopporti senza problemi la stanchezza agli occhi, dovuta ad una lettura prolungata. Resisti perché vuoi assolutamente sapere se il protagonista, Jake Epping o se si preferisce George Amberson, riuscirà a salvare il presidente Kennedy. Ma poi ti accorgi che fra poche pagine finirai quel libro che hai incominciato ad apprezzare da subito e che ora è diventato “il tuo libro”, al quale ti sei affezionato e allora decidi di chiuderlo, così potrai gustarti con più calma il gran finale al prossimo "round di lettura".
Ora sei pronto e riposato; apri il libro per l’ultima volta, e ti immergi nel gran finale. Le fasi sono concitate e frenetiche, gli ultimi secondi sono decisivi, perché dopo 700 pagine ancora non ti sei fatto ancora un’idea di come Stephen King vorrà chiuderà la storia. Ti lascia credere che sarai tu a scegliere il finale, visto che la prima e la quarta di copertina hanno due epiloghi completamente diversi: uccisione e sopravvivenza, come in un LANCIO DI MONETINA.