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L'altro secondo Matheson
Robert Neville è l'ultimo sopravvissuto della specie umana. Il resto dell'umanità è stato contagiato da un virus misterioso e mortale che trasforma gli organismi in parassiti, non morti. Ma per tutto c'è un'evoluzione, anche per l'ultimo degli uomini, destinato forse a diventare leggenda.
Fortunatamente conosciuto e letto prima dell'uscita cinematografica, Io sono leggenda è una di quelle opere che ti fanno rinascere la voglia di credere che non esista un unico genere narrativo per ogni libro a cui ci avviciniamo. Questo infatti ne è una dimostrazione. Certamente l'involucro richiama la narrativa horror così ampiamente sviscerata da scrittori di genere precedenti allo stesso Matheson, ma sin dalle prime righe ti accorgi che quest'opera è molto di più. C'è l'approfondimento psicologico di un uomo che resta solo con la sua coscienza, che sopravvive alla trasformazione dei suoi simili. C'è l'aspetto relazionale con l'alterità, il mostruoso, il diverso per definirla in termini sociologici. E poi c'è la componente escatologica, il destino della specie, il senso di continuità a cui ogni organismo aspira.
Richard Matheson è unico nella capacità di descrivere, di creare situazioni, non luoghi della mente in cui si insinua il dubbio, il timore che ciò che si vede sia solo un terribile incubo.
Questo libro è sicuramente il biglietto da visita dell'autore, leggetelo.