Dettagli Recensione
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La "tranquillità" del crimine
La storia si svolge nell'arco di sei mesi, da marzo a settembre, in Svezia, fra Stoccolma e Malmo, con alcune puntate a Copenhagen, in una atmosfera idilliaca per quel che riguarda la natura di quei posti in primavera ed estate.
I protagonisti sono soprattutto la nutrita schiera di poliziotti, che alternano il loro lavoro alla vita domestica, per la maggior parte dei quali è descritta in modo minuto (con tanto di descrizione dei figli, delle mogli e di quelche fanno tutti nel tempo in cui stanno insieme). Da qui anche il "gioco" di fraintendimenti fra la scomparsa dell'autopompa - vera - dei vigili del fuoco e quella - finta - del giocattolo del bimbo di uno di essi.
I fatti criminosi si innestano su questa vita da poliziotti "quasi impiegati" (con orari precisi, ferie, fine settimana fuori città, mogli che preparano la cena, ecc.) come elementi della vita di tutti i giorni. Come lavoro di questi poliziotti-impiegati.
Non ci sono scene particolarmente truculente e nemmeno colpi di scena o assassini e assassinii efferati. Quel che colpisce di questi autori è appunto la "normalità" del crimine. Per certi versi la sua banalità. Ma proprio per questo così vera e così vicina alla vita di tutti i giorni.
Il libro è del 1969 e stampato da Sellerio 40 anni dopo. Lo stile è scorrevole e non dimostra la sua età. L'approccio al crimine è classico ed elegante. Niente a che vedere con la truculenza a tutti i costi di tanti autori dei giorni nostri.