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PROSA E POESIA DI ALTO LIVELLO
Questo libro è un libro magico; non sono stato io a trovarlo, ma lui a trovare me. Passeggiavo svogliatamente tra gli espositori della “casa del libro” di Vigo e me lo ritrovo casualmente in mano. Chiedo il parere ad una mia collega spagnola, insegnante di lingua e letteratura castigliana, e lei stupefatta mi dice che devo assolutamente leggerlo. Ed io non mi tiro indietro. Apro il libro è mi calo subito in un’altra dimensione, quella incantata e seducente della Barcellona degli anni ’40. Una Barcellona stretta tra le nefandezze del post-guerra franchista e il suo glorioso retaggio architettonico modernista. In un’atmosfera grigia , piovosa e a volte tetra, è quest’ultimo retaggio culturale a soccombere all’arroganza della dittatura falangista e dei suoi arroganti scagnozzi. L’ambientazione è assai affascinante in quanto la capitale catalana, seppur descritta con toni plumbei, esercita inevitabilmente un fascino indescrivibile , che si può percepire solamente leggendo la pagine di Zafón. Tuttavia, a mio parere, è la trama a coinvolgere il lettore in modo inebriante. Ci si fa veramente rapire dalle vicende “realmente magiche” che accadono ai vari protagonisti , Daniel su tutti. La formula studiata dall’autore , è quella del libro nel libro. In una sorta di doppia spirale temporale le vicende corrono parallele per poi intrecciarsi e sovrapporsi repentinamente tanto che a volte ci si può confondere sul destino dei due principali protagonisti. Credo che uno degli intenti stilistici principali dello scrittore sia stato proprio quello di trasformare i due personaggi principali e le loro affini vicende in una unica entità, rappresentando così due facce della stessa medaglia, Daniel la più concreta pura e sensibile e Julián , la più misteriosa, eterea ed romantica. Desidero anche sottolineare un altro punto di forza di quest’opera; la sua parte poetica. In più di un’occasione si descrive l’amore che si instaura tra i vari personaggi con parole e concetti semplici che proprio in quanto tali , ognuno di noi ha forse da tempo , seppellito in un angolo del proprio animo. La bravura di Zafón sta proprio nel farli riaffiorare dalle viscere del nostro torpore sentimentale, farceli assaporare e farci riflettere e magari versare anche qualche lacrima pensando a persone oramai lontane che vorremmo ancora al nostro fianco ma che per varie ragioni non potremmo avere più. Non nego che, quando mi sento arido ed ho bisogno di commuovere o commuovermi, ricorro ancora a quelle pagine abilmente segnate sul mio libro, a quelle lettere e a quelle frasi sussurrate tra Daniel e Bea.
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Commenti
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Splendidissima recensione! :)
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