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Mille non più mille
Ampiamente anticipato da anteprime martellanti, il film americano “Uomini che odiano le donne” è appena uscito nelle sale italiane. Ieri sera, le immagini del trailer montate a ritmo di rock, che mi sono rimaste impresse più del film che ho visto subito dopo, mi hanno spinto a riflettere soprattutto sul fatto che il libro di Larsson l’ho letto più di un anno fa, e pur essendomi piaciuto tanto non l’ho mai recensito. Tornando a casa, ragionavo sui motivi principali.
A – “Uomini che odiano le donne” è un gran bel giallo, stile “delitto in una stanza chiusa”, ti prende, ti intriga, ed ha un buon finale, lo hanno detto e scritto già tanti al posto mio, non c’è altro da aggiungere
B – “Uomini che odiano le donne” piace soprattutto alle donne (molte me lo hanno consigliato), ed io essendo morfologicamente di genere opposto forse non riesco e non riuscirò mai a comprendere il vigore del messaggio
C – Lisbeth Salander è un personaggio intrigante, in poche parole fantastico, ma Kalle Blomqvist con la sua sottile ambiguità, mi ha sempre innervosito e parecchio. Secondo me, dopo un po’ lo ha capito pure Larsson
D – Ho letto subito dopo “La ragazza che giocava con il fuoco” e mi è piaciuto MOLTO meno, ne ho percepito l’”effetto saga”, in una accezione non proprio positiva. Il terzo volume giace da un po’ sul mio comodino
E – Ma chi era Stieg Larsson? Giornalista, legato da trentadue anni con una compagna che non ha mai sposato e che non ha ricevuto un solo euro in eredità. Provato pare da una terribile esperienza da ragazzo, che ne ha segnato l’esistenza e spinto a scrivere tempo dopo questo libro
Avrei altri motivi, ma non riesco. Troppi i flash nella mente, brevi ma intensi: gli hacker, le foto sbiadite, l’incidente sul ponte, il freddo e la neve, l’albero genealogico dei Vanger, il dragone tatuato, che fine ha fatto la nipote del vecchio, l’odio e la violenza cupa e cieca, il mistero e “ma come cavolo andrà a finire?”
Mi spiace David Fincher, sei un ottimo regista e sicuramente avrai messo tanta passione nel produrre questo film, ma credo che non andrò a vederlo, Stieg Larsson lo ha già realizzato per conto mio.
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Commenti
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Dopo aver letto il primo sono letteralmente corsa a comprare gli altri due e il secondo è quello che ho fatto più fatica a leggere.
Con il terzo si riacquista un pò del ritmo perso,e devo dire che nel complesso trovo che Larsson ci abbia regalato una delle trilogie thriller più belle degli ultimi anni!
Ho provato a parlarne con l'amica che me ne aveva fatto dono e lei non si capacita come ciò sia possibile :((
Ma a me non piace :( Proprio non sono riuscita ad entrare nella storia... :(
Con il film identica roba: ho visto il primo e...ehm...sono crollata dopo la prima mezz'ora...
Complimenti comunque per la recensione Josh! Sempre esaustiva e ben motivata :)
Io non concordo sul fatto che "La ragazza che giocava con il fuoco" non sia all'atezza di "uomini che odiano le donne", anzi!
Lo si può accorpare a "La regina dei castelli di carta", infatti la protagonista diventa Lisbeth e credo che pochi romanzi mi abbiano incollato alle pagine come lo ha fatto il terzo libro di questa trilogia!
E' vero, non ha lo stile avvincente dei gialli americani, ma ha una storia che ti penetra nella pelle...bisogna tener duro e lasciarsi trasportare!
Joshua, adoro la tua riflessione "Stieg Larsson lo ha già realizzato per conto mio". 10 e lode =)
ops, ho quasi aperto un forum ... in effetti, i grandi libri non dovrebbero essere secondo me trasposti in film, per quanto belli, saranno sempre diversi da come li abbiamo vissuti. Ci sono però libri mediocri che diventano grandi film, ma questa è un'altra storia... ;->
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Complimenti per la rece.....
Ciao :)))