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Il marchio del diavolo
 
Il marchio del diavolo 2012-02-01 17:44:46 cesare giardini
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    01 Febbraio, 2012
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Ci sarà un seguito? Speriamo di no...

Ma temiamo di sì. Infatti il polpettone diabolico di Cooper lascia tutti alla fine con il fiato sospeso su due interrogativi intriganti. La protagonista aspirante suora Elisabetta Celestino sceglierà definitivamente l’abito monacale o si lascerà conquistare dalla discreta corte dell’affascinante Lorenzo ? E poi : i diabolici lèmuri rimasti trameranno ancora contro la Chiesa ed il papato ? Alla prossima, sembra dirci strizzando l’occhio il buon Cooper….. Dopo “ La biblioteca dei morti” e “Il libro delle anime” Glenn Cooper sposta la sua fantasiosa e quasi monotematica attenzione su Roma e sulla Chiesa, insidiata da secoli da una stirpe diabolica con tanto di coda ( i cosiddetti Lèmuri). Vi sono digressioni nel tempo ( Nerone e le sue supposte nefandezze, il drammaturgo Marlowe con il suo Dottor Faust) che legano in modo molto complicato le vicende tra loro, sino ad arrivare al colpo di scena finale durante il conclave che dovrà eleggere il nuovo papa : i “buoni” salveranno i cardinali durante un attentato, i “cattivi” saranno eliminati ma non tutti …… Che dire ? Vi sono romanzi che fanno riflettere e ti arricchiscono e romanzi che leggi solo per sapere “come va a finire”. “Il marchio del diavolo” è uno di questi ultimi. Lo leggi come un giallo, e finisce tutto lì. Anche se indubbiamente è ben congegnato e presuppone qualche ricerca storica da parte dell’Autore, non ti dà nulla se non la curiosità ( per pochi) di andarsi a rileggere qualche dramma di Marlowe o di indagare in biblioteca sulla vecchia questione dell’incendio di Roma : saranno stati i cristiani ( tesi per la quale sembra propendere la moderna critica storiografica ) o sarà stato veramente l’enigmatico Nerone (oggi ritenuto non proprio così folle ed imbecille come ci hanno insegnato a scuola ) ? Ai posteri l’ardua sentenza. Per concludere, mi sembra che Cooper tenti di seguire le orme di Dan Brown : ma “Il Codice Da Vinci” e “Angeli e dèmoni” sono ben altra cosa……

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Consigliato a chi ha letto...
I romanzi di Glenn Cooper e Dan Brown
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