Dettagli Recensione
Un buon thriller?
Primo approccio a Fitzeck, lettura estiva "obbligata" dal disinteressato regalo di un'amica. Non male, verrebbe da pensare all'inizio, intrigante la trama e le immagini che si delineano più la narrazione prosegue. La paralisi delle vittime riesce a momenti a diventare paralisi del lettore stesso. La scrittura è volutamente accattivante, tiene legati alla trama e ci spinge, come formiche curiose, nella tela dello scrittore. Eppure, conclusa la lettura, non sono soddisfatta. Sembra di ricordare il primo Saw, caso cinematografico che ha aperto la corsa a una produzione inenarrabile di B-movies splatter e volutamente sanguinolenti. Ma più che l'apripista, questo romanzo sembra la bruta copia di qualcosa di già letto/visto. Alla fine si avrà l'impressione che il castello sia di sabbia, che il labirinto sia solo una miniatura, e che l'autore abbia giocato con il lettore, conducendolo su sentieri dissestati per poi svelargli un banale paesaggio. Insomma, al di là di queste metafore, la costruzione degli ingranaggi è troppo fittizia e i personaggi poco approfonditi, direi bidimensionali. E poi, a ogni paragrafo, ci si dilunga troppo nella descrizione dei luoghi, dei particolari, fino a perdere di vista il risultato ultimo dell'azione dei personaggi.
Ma ci riproverò, come lettura estiva mi ha lasciato abbastanza incatenata.
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Commenti
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sinceramente non lo consiglio.
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