Dettagli Recensione
Qualcosa di personale
Bellissimo thriller norvegese, che ci fa sentire il sapore del buio e l’odore della paura. I protagonisti sono tanti: uomini, donne, bambini, pupazzi di neve. Tutti sapientemente intrecciati. Harry è un ottimo poliziotto, sempre molto coinvolto nei suoi casi: in questo ha più di un motivo per sentirsi coinvolto a livello personale. Viene addirittura scelto dall’assassino. Durante la lettura, si crede più volte di aver scoperto il vero assassino e questo ritmo aumenta la tensione, la carica emotiva del lettore. E’ geniale la trovata di riproporre verso la fine del thriller, lo stesso primo capitolo, narrato da un punto di vista diverso: e lì capisci davvero chi è l’uomo di neve. Harry è un vero lupo solitario della polizia di Oslo e il lettore prova, per tutto lo svolgimento della storia, le sue stesse emozioni, sente la sua concentrazione, riflette sui suoi dubbi, vive il suo nervosismo e avverte le sue scariche di adrenalina.