Dettagli Recensione
Ognuno ha il criminale che merita.
DALLA COOPERAZIONE DI : c.u.b. e lucabettin.
UN ROMANZO LETTO A QUATTRO OCCHI .
UN ROMANZO RECENSITO A QUATTRO MANI.
La staticita' è apparente.
L'immobilità dei corpi si schianta nella frenetica danza di pensieri e ragionamenti.
Due opposti che si attraggono e confluiscono nella sucessione degli eventi.
Un aeroporto. Una sala d'attesa. Un volo in ritardo. Due persone. Un rimbalzo lungo 102 pagine. Questa l'ossatura del romanzo.
Noioso pensera' qualcuno, succede nulla. Invece accade di TUTTO.
No, non c'e' noia qui. Si incolla alle mani questo romanzo. Si insinua negli occhi. Si insidia nel tuo cassetto della curiosita', fino ad intaccare le tue certezze.
Ti pone interrogativi dei quali, immediatamente, ti vergogni.
Costringe due persone semisconosciute, che se lo ritrovano per le mani contemporaneamente, a cenare sul divano con la forchetta in una mano e il libro nell'altra.
Vorrebbero intervenire, vorrebbero entrare di prepotenza nei dialoghi, dire la loro, partecipare.
Partono da spettatori, poi, folgorati, riflettono: per caso sta parlando con noi? Questa e' il traguardo, questa e' la vittoria. Vittoria appagante per lo scrittore, vittoria appagante per il lettore.
Non esistono ruoli, non esitono flussi a senso unico, non esistono direzioni obbligate o divieti.
Non c'e' noia in questa staticita', è, al contrario, l'apoteosi del movimento. E' un ballo che non conosci, che affronti con diffidenza, del quale devi imparate i passi. Alla fine ti travolge.
Qui, fermi su queste sedie, succede di tutto.
Un uomo d'affari bloccato in sala d'attesa.
Uno sconosciuto si avvicina, comincia a parlargli.
Il primo vuole andarsene, il secondo non glielo permettera'.
Credi di avere capito tutto, non hai capito nulla.
Credi di sapere, non sai.
Credi di non voler parlare, parli.
Credi di non voler ascoltare, hai le orecchie aperte.
L'autrice scrive in maniera semplice, pulita, ti porta dove vuole. Qualche pagina e non capisci piu' chi e' piu' pazzo di chi.
E' diretta. Un'autostrada senza curve, senza salite, senza limiti di velocità. Una volta partiti è più rischioso fermarsi che affrontare il viaggio a tutta velocità.
Nascondi la metafora. Appoggia il coltello, si puo' uccidere anche senza armi.
Quali sono i limiti della mente umana ?
Quante sono le potenzialita' della mente umana ?
Che criminale siamo, che criminali incontriamo ogni giorno ?
Quale e' la cosmetica del tuo crimine ?
Sei assassino o assassinato ?
Vittima o carnefice?
"...Quell'istante sono io. "
Quell'istante siamo noi, soltanto che la Nothomb lo capisce prima.
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Commenti
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tra l'altro ce l'ho in wl da tempo!!!
Piccolo inciso che avevo scordato: Ho smesso di combattere con gli errori di ortografia nelle traduzioni. Mi arrendo. :-(
Io no...o ero presissima da nn vederli, o sto regredendo a uno stato di ignoranza da pre scuole elementari.
Boh...ma dove ?
Non riesco sopportare Se stesso scritto con l'accento.
Mi indispone, non ci posso fare nulla!
Però, che si deve fare? Uffete! :))
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Ragazzi, adoro leggervi! ;-)