Dettagli Recensione
Con una trama più semplice sarebbe un bel romanzo
Il romanzo mi sembra un'occasione mancata. Smilla è una figura di donna toccante che non passa inosservata. Diffidente e aggressiva con i suoi simili, lotta con tutte le sue forze per arrivare alla verità sulla morte apparentemente accidentale di un bambino eschimese, che trascurato dalla madre alcolizzata l'aveva scelta come amica. Il ricordo struggente del suo piccolo e unico amico e dei momenti di tenerezza silenziosa condivisi con lui, la forza e il coraggio della donna, la neve, sua alleata nell'indagine, sono la parte migliore del libro. Peccato che fin dall'inizio si ha come l'impressione che si cerchi qualcosa che si conosce già, un percorso già tracciato che si rivelerà fin troppo arzigogolato. E poi l'autore si perde nei sensazionalismi e nel linguaggio tecnico, snocciolando ogni venti righe cifre che lasciano a bocca aperta più per gli sbadigli che per lo stupore. Alla fine sembra di guardare un videogioco, con la protagonista che riceve botte da tutte le parti e si rialza sempre. Avrei gradito una trama più semplice e descrizioni di ambienti meno dettagliate.
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