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Un libro che ti lascia qualcosa dentro
Il libro racconta l'inferno di Annie (rapita, violentata, picchiata e tenuta prigioniera da uno psicopatico per un anno) e i giorni successivi alla sua liberazione mentre cerca di rimettere a posto i pezzi della sua vita ormai distrutta.
Le vicende sono narrate in prima persona dalla stessa Annie ed invece della solita suddivisione in capitoli, troviamo le sedute a cui si sottopone Annie per ritrovare il suo equilibrio.
Con grande coraggio tra passato e presente (senza creare problemi al lettore) Annie fa partecipe il lettore dei suoi sensi di colpa, dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri e delle sue paure.
E' davvero difficile non identificarsi con lei, è una donna che non si è mai arresa, arguta, intelligente, ha cercato in tutti i modi di sopravvivere, forte e vulnerabile allo stesso tempo.
L'autrice ha saputo creare un personaggio realistico e questo vale anche per i personaggi secondari.
Se la prima parte del romanzo racconta la prigionia e come sia riuscita a scappare, la seconda è dedicato alla scoperta di cosa si nasconde dietro al rapimento (sarà l'aspetto che lascerà davvero senza parole).
Lo sconsiglio alle persone che si impressionano facilmente perché è una storia inquietante e dalle tinte forti (l'autrice descrive le violenze e gli abusi che subisce Annie) ma lo stile scorrevole e semplice tiene incollato il lettore fino alla fine.
Ho provato tanti sentimenti contrastanti: turbamento, dolore, paura, impotenza, rabbia ma anche la speranza che tutto si risvolvesse per il meglio.
Sicuramente non mi lascerò sfuggire il prossimo libro di quest'autrice.