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Un feuilletton "di classe"
Questo romanzo è del genere "feuilletton-polpettone" che a me piace moltissimo. Perchè succede di tutto e di più e la scena cambia repentinamente dal bene al male e viceversa. E poi c'è la grande saga della famiglia-azienda con il cattivone che arriva da fuori e se ne impadronisce, ecc. Insomma ci sono tutti gli ingredienti del drammone.
Qui c'è anche uno sfondo "giallo" che serve però a Simenon per poter descrivere il male, i vizi e le peggiori pulsioni umane. Sempre lasciando il segno nelle emozioni del lettore.
E' un romanzo scorrevolissimo: si legge con grande facilità e si capisce che è anche stato scritto con grande facilità. D'altra parte, Simenon era rinomato (e invidiato) per la sua velocità di scrittura. Da qualche parte ho letto che poteva scrivere un breve romanzo nel giro di un pomeriggio...
Un romanzo scritto nel 1937 che appare ancora molto godibile oggi, purchè piaccia il genere "romanzo popolare". Non ha niente da invidiare a un giallo, però qui c'è la magia della scrittura di Simenon per il quale ogni romanzo è la rappresentazione di una grande tragedia umana.