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SANCTUS
Da diverso tempo volevo acquistare questo libro, poi quasi per caso vengo a conoscenza che l’autore inglese Simon Toyne presenterà il suo primo lavoro proprio a pochi km da casa mia. Approfitto subito dell’occasione è mi catapulto “all’incontro con l’autore” . E’ stata un’esperienza molto interessante a cui non avevo mai partecipato, grazie alla quale ho capito quanto lavoro e quante paure ci sono dietro alla stesura del primo libro, ma in particolar modo, come nascono e come mutano le idee durante la stesura di un romanzo. Un lavoro davvero massacrante che richiede molte energie e determinazione, con momenti di paura ed insicurezza.
Il mio giudizio è quindi influenzato da questo “illuminante” incontro (con tanto di copia autografata con dedica), ma ritengo di poter dire che si tratta di un buon libro. Non lo considererei un thriller vero è proprio come invece è presentato in copertina, ma un’avventura investigativa con continui capovolgimenti di fronte, che lo rendono molto movimentato ed avvincente. Tutto quello che succede e che viene narrato non va mai oltre alla realtà, rimane sempre al limite dell’accettabile. In molti libri invece questo limite viene oltrepassato, facendo diventare i personaggi quasi ridicoli e la storia totalmente irreale. Una delle cose che si notano leggendo questo libro è la continua contrapposizione fra l’antico e il moderno che l’autore ha voluto rimarcare, descrivendo una comunità di monaci legati a millenarie riti ed abitudini, ma nello stesso tempo utilizzatori della più recente tecnologia. Questa fusione lo travata veramente unica.
Tutto nasce da un misterioso suicidio avvenuto davanti alle televisioni di tutto il mondo, avvenuto in una piccola cittadella religiosa, arroccata su uno sperone di roccia in Turchia. Dalla dinamica del suicidio si capisce che l’avvenimento è un qualcosa di misterioso e che sarà difficile venirne a capo perché sicuramente “coperto” dalla reticente comunità di monaci di cui l’uomo faceva parte.
La prima parte del libro servirà a capire chi è veramente il “Sanctus” che si è lanciato nel vuoto, e la scoperta sarà veramente coinvolgente. Mentre la secondo parte, naturalmente ben legata alla prima, dovrà rivelare quale segreto si cela all’interno del monastero. La leggenda dice che è custodito il così detto “Sacramento”, ma nessun sa esattamente di cosa si tratta. Per gli amanti delle sfide, fate attenzione alla parte dove viene descritta l’autopsia del suicida; c’è un indizio per vi potrebbe aiutare per svelare il “Sacramento”, ma il collegamento non sarà certo facile!!
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Ciao,
Amalia