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Il gatto
Non c'è solo l'amore capace di legare due persone per sempre, indissolubilmente. Anche l'odio può arrivare a tanto. Può essere così forte da rimanere l'unica fonte di sostentamento, così familiare da averne bisogno per autoalimentarlo, così opprimente da riempire subito e chiudere i varchi lasciati dai quali potrebbe altrimenti uscire un barlume di pietà, di tenerezza, di pace. Ci vuole energia per odiare. L'odio prosciuga, invecchia e quando ti rendi conto che la vita sta passando, trascorrendo nell'odio, ti ci aggrappi di più perché è l'unica cosa che ti rimane. Georges Simenon, gran romanziere, rende tutto questo molto chiaro e lampante in un romanzo sicuramente da leggere, breve ma profondo, psicologico, che cattura, di una quiete irreale carica di tensioni.
Emile e Marguerite, entrambi vedovi, sposati in seconde nozze, non giovani, fanno un salto di qualità passando da una vita coniugale fatta di rispetto, ma di indifferenza, di profonde differenze caratteriali e sociali all'odio. Odio reciproco scatenato dalla morte per avvelenamento del gatto di lui, sempre malvisto da Marguerite, unica sospettata e dalla vendetta di Emile; l'uccisione del pappagallo di lei. Da quel giorno, i due non si sono più parlati, comunicano con bigliettini, mangiano, dormono, e fanno vita da soli pur essendo entrambi sotto lo stesso tetto.
Simenon ci propone il punto di vista di Emile e ci offre tutte le sfumature che attraversa la sua anima dall'uccisione del suo amato gatto, dallo choc alla rabbia, dalla determinazione alla vendetta al pentimento, dalla pietà al perdono, tutte però all'interno della passione più grande, quella che le racchiude tutte e le tiene sotto controllo; l'odio, che periodicamente fa sfornare un bigliettino rivolto a Marguerite a ricordarle il suo crimine con due sole semplici parole: “IL GATTO”.
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Commenti
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Ciao Lella, io non sto facendo nessuna gara, è un caso che ho letto questo libro mentre tu stai recensendo vari romanzi di Simenon. Pensa che non l'avevo mai letto, avevo dei pregiudizi, pensavo ai film in bianconero su Maigret con Gino Cervi! Mi è piaciuto molto, ora leggerò "La fuga del signor Monde"
Bè, buona lettura! e benvenuto fra i fan si Simenon
ciao
A presto.
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Molto interessante.
Grazie x averlo recensito.