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l arte non fine a se stessa
io sono sempre dell idea che quando si crea un opera un opera d arte questa debba rimanere nella sua dimensione.
Cioè sono pochi i casi di grandi libri divenuti grandi film (o almeno i libri originali esprimono molto di più) e viceversa, sono pochi i film divenuti grandi videogiochi e ancora non esistono grandi videogiochi divenuti grandi libri.
Questo che state leggendo è il resoconto di un patetico tentativo di commerciallizzare il più popolare videogioco del momento in qualcosa di più. La Ubisoft (casa creatrice di Assassins Creed) avendo capito la forza della propria creatura, sta cercando di raccogliere più soldi possibili da essa: esistono già miriadi di gadget idioti con protagonista Ezio Auditore e questo libro è uno di essi.
Io sono uno di quelli che il gioco lo ha finito, ci si è appassionato, ci ha speso ore per completarlo come si deve e questa commercializzazione è odiosa!
Questa "cosa" è come il film dei Simpson, che dura 50 minuti (due puntate) ma fa pagare il biglietto per dare al publico un bel niente.
Si tratta di un pseudo action storico basato sui personaggi del videogioco blando e noioso.
Insomma se siete amanti del videogame tenetevi quello, altrimenti evitate come la peste!
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Commenti
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Non è vero secondo me, invece, che non esistono bei libri tratti da videogiochi: ho trovato, infatti, Mass Effect: Revelation scritto molto bene e molto interessante.