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L'addestratore
 
L'addestratore 2011-10-07 08:48:07 Stefp
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Stefp Opinione inserita da Stefp    07 Ottobre, 2011
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L'addestratore

Jeffery Deaver, per la prima volta nella sua lunghissima scia di romanzi, usa un io narrante protagonista; il funzionario Corte che fa parte di una agenzia di sicurezza governativa che ha come unico scopo la protezione di testimoni o comunque di soggetti in possesso di informazioni chiave. Henry Loving un cacciatore di informazioni professionista, che in passato uccise l'addestratore di Corte, è stato assoldato da una misteriosa “fonte” per estorcere informazioni ad un poliziotto che ora, con la sua famiglia, è sotto protezione di Corte ed i suoi uomini. Corte, appassionato di giochi da tavolo e di società, ingaggia un duello con Loving e i due sono ora cacciatore e ora preda in un continuo altalenarsi di mosse e contromosse.
Come al solito Deaver regala una trama complessa e ricca di colpi di scena, un'atmosfera sempre tesa, azioni mozzafiato ma soprattutto tattiche e controtattiche molto curate dal punto di vista psicologico. I protagonisti, nel bene e nel male, dello scrittore americano sono sempre molto intelligenti e prima che il compimento del loro obbiettivo, catturare Loving e scoprire la “fonte” per Corte o rapire il “bersaglio” per Loving, è importante per loro vincere la sfida di intelligenza e psicologia con il loro avversario in una gigantesca partita a scacchi dove pezzi e pedoni sono reali. Il protagonista, Corte, che narra in prima persona, se da un lato dona un punto di vista soggettivo e fa entrare di più nel personaggio principale, dall'altro appanna ed appiattisce gli altri personaggi e toglie imprevedibilità e suspense.
“L'addestratore” è un buon thriller psicologico, superiore alla media, leggo Deaver da sempre, ho tantissimi suoi libri, si rinnova, usa nuovi personaggi, ma a mio parere purtroppo, il livello dei suoi romanzi è sempre un pizzico più lontano dalle prime avventure di Lincoln Rhyme (“Il collezionista di ossa”, “Lo scheletro che balla”, “La sedia vuota”...) fatta eccezione per “I corpi lasciati indietro”.

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Commenti

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Stefano, con questa tua recensione mi hai fatto riflettere su una cosa: l'intelligenza dei protagonisti dei libri che leggiamo. Un elemento su cui non mi ero mai soffermata ma che, a dirla tutta, è effettivamente di un'importanza devastante!... Caspiterina, quanti libri fanno un flop gigantesco proprio perchè tu stai lì a chiederti quanto siano ridicole, scontate o banali le riflessioni o l' agire dei vai personaggi nella storia?... Ovviamente il libro in questione è un thriller...ma io da oggi in poi mi porto il tuo spunto in giro per tutti i generi :))
In risposta ad un precedente commento
gracy
09 Ottobre, 2011
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Di Deaver ho letto forse il peggiore "La bambola che dorme"...ho in biblioteca "Lo scheletro che balla"...mi sa che leggerò quello!
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