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I piccoli orrori quotidiani
In una biblioteca comunale questo romanzo era giustamente collocato fra la narrativa e non fra gli 'horror' e, per questa ragione, ho esitato a leggerlo per poi trovarmi, una volta addentrata nella paradossale contingenza di Chester Mill, a faticare ad interromperne la lettura.
Sì, perchè l'orrore narrato in "The Dome" è di quel genere che porta a chiedersi - oggi più che mai - quanto le stesse vittime di una situazione terribile possano concorrere a peggiorarla notevolmente.
Crudele è chi ha intrappolato la città gettando la popolazione nello sgomento più nero (Alieni? Il governo? Gli scienziati?) ma mostruoso è chi sfrutta questa situazione angosciante per aumentare la propria influenza su un gregge che lo segue senza porsi domande. E più si procede con la lettura, più diventa chiaro che i pecoroni non mancano mai, anzi...
"The Dome" è lo specchio che riflette la nostra parte più nascosta e più sordida, quella che cancella ogni sentimento - e ogni traccia di buon senso - in nome del quarto d'ora di gloria e di potere assoluto.
Unica pecca, senza nulla togliere al traduttore, è che più di altri autori King rende al meglio se letto in lingua originale.