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Cane mangia cane di Edward Bunker
E' la società americana ad essere a rischio per il dilagare della criminalità o sono gli stessi criminali ad essere vittime del sistema giudiziario statunitense? Edward Bunker ha le idee chiare sulla risposta a questo interrogativo, anche perchè lui stesso in prima persona è stato vittima di tale sistema. Proveniendo da una famiglia "difficile" infatti fin dall'età di undici anni si è reso protagonista di piccoli reati che lo hanno costretto a diverse detenzioni nei riformatori della sua regione. Ancora adolescente però la scoperta della letteratura l'ha portato a volersi redimere, cercandosi un onesto lavoro in modo da poter perseguire il suo sogno, quello di diventare un onesto cittadino ed un capace scrittore di romanzi. Nessuno però a causa della sua fedina penale tutt'altro che immacolata sembrava volergli dare una chance e così i suoi sempre più continui viaggi in carcere lasciavano presagire una fine scontata fino a quando però un editore locale non decise di pubblicare il suo primo romanzo biografico. Da lì la vita di Bunker è radicalmente cambiata. In questo romanzo il protagonista Troy si trova a percorrere le stesse orme dell'autore ma con un epilogo diverso. Insieme a due complici, anch'essi conosciutisi in riformatorio decide di rapinare gli spacciatori di Los Angeles per garantirsi un futuro rispettabile, perchè in fondo questa è l'unica possibilità che ha: crearsi un piccolo gruzzolo, appendere la pistola al chiodo e ritirarsi in qualche paradiso a godersi la vecchiaia. L'epilogo sarà però decisamente diverso. Lo stile di Bunker è molto diretto, schietto anche se non l'ho trovato così crudo come altri sostengono. In fondo oggi giorno è facile trovare testi altrettanto cruenti e scrittori addirittura più feroci anche se meno preparati. Consigliato.