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La camera azzurra
 
La camera azzurra 2011-09-27 09:44:00 Valerago
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Valerago Opinione inserita da Valerago    27 Settembre, 2011
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Ritratto dell'infelicità

Da molti questo libro è considerato uno dei capolavori di Simenon, personalmente sono d'accordo per la parte stilistica. La trama non è certo originale ed il finale è abbastanza scontato; certo utilizzare l'interrogatorio come mezzo per spiegare i fatti, pur non brillando per innovazione, è molto funzionale all'evoluzione della storia e rende il tutto ancora più serrato ed asfissiante. Sullo stile, invece, sono pienamente in sintonia con le altre opinioni, è forse il miglior Simenon che io abbia mai letto. Il modo in cui ci descrive, parallelamente, l'ossessione amorosa di Andrée e la borghese normalità di Gisèle è davvero folgorante. Tony vive una vita banale, ripetitiva e priva di sorprese, sua moglie Gisèle è una perfetta donna di casa, abitudinaria e tranquilla; Tony tra le mura della sua abitazione, con la moglie e la figlia Marianne, si sente al sicuro, protetto, ma qualcosa manca. Il protagonista ama la moglie e porta avanti il suo lavoro con bravura, ma, ad un certo punto, cerca quel qualcosa in più, o semplicemente di diverso, tra le braccia di Andrée. Tony inizia, così, a mentire, ad organizzare incontri segreti, sempre con l'ansia di essere scoperto. Ha bisogno di quegli incontri clandestini, ma la sua vita ora è così complicata da non rendersi nemmeno conto del fatto che l'amante sta diventando ossessiva e vede promesse di un futuro insieme dove non ce ne sono. Tony vuole troncare la relazione, ma Andrèe ha decisamente altri progetti... La narrazione è serrata, angosciante; tutto si svolge in interni descritti minuziosamente, così da far quasi mancare il respiro. Simenon utilizza ogni dettaglio, ogni espediente per consentirci di capire a pieno lo stato d'animo tormentato del protagonista, la sua consapevolezza di non avere vie d'uscita; ed è talmente bravo che , alla fine, anche noi ci sentiamo braccati e ci sembra quasi di respirare l'aria opprimente della camera azzurra.

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Bravo...ma lo sai che mi hai incuriosito?...quasi quasi... :))
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