Dettagli Recensione
L'estate dei morti viventi.
A John Ajvide Lindqvist si deve uno dei migliori esordi letterari degli ultimi anni.Sto parlando dello splendido "Lasciami Entrare",horror giovanile e frizzante che ha ridato un pò di smalto al genere.Chi poteva pensare che il buon Lindqvist avesse deciso di prendersi un periodo di riposo risponde "L'estate dei morti viventi".Horror che ricorda gli zombie di Romero,con la classica tinta melò pura di Lindqvist e la sua audacia,è una conferma sul talento,ormai indiscusso dell'autore.La trama racconta di una triste epidemia che si diffonde velocemente e che sta facendo letteralmente risorgere i morti dalle tombe.Allora,i cari dei defunti vorrebbero riabbracciare i parenti precedentemente scomparsi,non rendendosi conto,che ormai non sono più niente.Meno brillante e con molti meno guizzi dell'esordio,Lindqvist costruisce un horror-drama divertente che sfocia anche in un melò a tinte da noir da non sottovalutare.Estraneo ad ogni forma di comprensione tra le righe,"L'estate dei morti viventi" è un romanzo di grande compostezza,ma non per questo autoritario.La ricezione del messaggio chiave("I morti vanno lasciati essere morti") rende il tutto molto più equilibrato e bello,mentre sorge un dubbio nella testa dell'accanito lettore:In molti danno certo che Lindqvist sia la risposta svedese a Stephen King.Ma se fosse un Edgar Allan Poe riveduto e corretto?Recuperate i suoi romanzi e fateci un pensierino.