Dettagli Recensione
La biblioteca dei morti
Il principale motivo che mi ha spinto a comprare il libro è stata la trama, che colpisce ed intriga il Lettore. Geniale l'idea di fondo, una biblioteca dove c'è scritta la data di morte (ma anche di nascita) di tutti quelli nati dopo l'800'. Il libro inizia con un'ambientazione contemporanea in cui viene presentata una caccia (abbastanza noiosa) ad un misterioso serial killer. L'autore inizia a spostare costantemente la scena, tra città americane differenti, periodi storici diversi, che a mio parere smorzano l'interesse del Lettore il quale viene confuso e lasciato indifferente. Si arriva poi alle parti medievali, ambientate in un'abbazia in costruzione, e la descrizione e l'ambientazione attraggono e nello stesso tempo iniziano a suscitare curiosità (il figlio numero 7, di un numero 7, nato il 7/7/dell'anno.....). La storia inizia (veramente) e sembra scorrere più velocemente e si aspetta quel decollo che invece si dimostra quasi interminabile.....finché dopo pagina 250 il ritmo accelera in maniera direttamente proporzionale alla suspense (nonostante qualche colpo di scena sia stato prevedile...l'individuazione del presunto killer), obbliga il Lettore a continuare e lo trascina alla conoscenza di una società segreta all'interno di Vectis, che non è propriamente religiosa. Sorvolando i prevedibili sviluppi tra i responsabili del caso, si arriva ad un governo che uccide per far tacere, ad una caccia tra le vie di Los Angeles, ad espulsioni di materia celebrale e a presunti OLO. In un vortice in cui buoni e cattivi sembrano scambiarsi di ruolo, il Lettore assiste a scene medievale terribili e drammatiche in cui la religione acceca e condanna delle persone ad un unico scopo, al loro scopo...... . Interessante il finale, ingegnosa la storia delle cartoline (sarà il caso di aprire la posta?), geniale il vero segreto dell'aria 51 la base che forse non esiste (o forse sì?). Comunque, male che vada vivrò altri 16 anni (anche se spero che siano molti di più). Insomma, dopo un inizio che lascia molto a desiderare e che smorza l'entusiasmo del lettore, il romanzo si riprende, fornisce spiegazioni paradossali, ma che comunque crediamo possibili. La vera sfida però è superare il noioso baluardo della prima parte del libro, che sinceramente è prevedibile e scontato. Il libro no è nulla di eccezionale, ma pur sempre leggibile.
PS: Attenti alle penne d'oca ............ferisce più la penna che la spada.
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