Dettagli Recensione
La principessa di ghiaccio
Ho comprato "La principessa di ghiaccio" poiché sulla copertina vi era scritto:"La nuova Agatha Christie della Svezia". Sinceramente, dopo aver iniziato a leggerlo, l' ho trovato un commento esagerato. La scrittrice ambienta la storia in un piccolo paesino svedese, dove ciò che conta sono le apparenze e l'aspetto superficiale delle persone. Il classico pesino dove tutti sanno di tutti. Da apprezzare la descrizione della psicologia degli abitanti e la caratterizzazione del contesto che incide profondamente sul modo di fare dei personaggi. La presunta protagonista, Erika Falck, entra in scena ed indaga sulla sua amica d'infanzia. Qui il romanzo assume caratteristiche noir, distanti dal genere thriller, ma quando la narrazione iniziava a coinvolgermi, è entrato in scene Patrik, che a mio avviso ha soppiantato colei che doveva essere il fulcro del romanzo. A questo punto si assiste ad un incessante alternarsi di indagini, l'una portata avanti da Erika, l'altra dal suo futuro fidanzato. Subito il caso appare più intricato del previsto: i cittadini non collaborano pienamente per difendere la propria reputazione e sfuggire agli incessanti pregiudizi su cui si fonda la vita sociale. E così i poveri vengono oppressi e denigrati, se non quasi umiliati, dai ricchi che abusano del loro potere. Inizia per Erika un doppio percorso: uno la riporterà indietro nel tempo, per conoscere meglio se stesso e l'amica Alexandra, l'altro la condurrà nella mente umana, nel tentativo di individuare il motivo che spinga un essere umano a compiere l'atto più estremo e il più orribile dei peccati: macchiarsi con il sangue di un suo simile. Patrik ed Erika cercano di destreggiarsi in questo intricato puzzle da scomporre e ricomporre per raggiungere il colpevole e punirlo. In questo frangente iniziano per la (ormai) Co-protagonista, i problemi familiari che arricchiscono la trama, nonostante nel successivo capitolo delle indagini, il Predicatore, le vicende familiari diventano quasi un peso. Prevedibile il ruolo della sorella di Alexandra, mentre il colpo di scena finale, apparentemente eclatante, stupisce il lettore poiché nel corso del romanzo non vi è alcun indizio che lo possa aiutare (se non uno poche pagine prima dell'individuazione del colpevole). Insomma, un romanzo d'esordio che potrebbe promettere bene, ammirevole per la profonda indagine psicologica, ma biasimabile per il ruolo di Erika, ancora non ben delineato. "La principessa di ghiaccio" si basa su eventi agghiaccianti, occultamente celati, e pur nei suoi difetti è un romanzo leggibile, anche se non straordinario come i commenti volevano farci credere.
Indicazioni utili
- sì
- no