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Un romanzo avvincente sull'umano destino
Un solo aggettivo per questo complicato romanzo di Glenn Cooper, laureato in Archeologia ( e lo si constata frequentemente) : avvincente. Non fermatevi alle prime impressioni : salterete di palo in frasca, dall’oggi al medioevo, dai primi secoli dell’era cristiana all’immediato dopoguerra, vi sentirete frastornati e sballottati da un personaggio all’altro, ma, man mano che il romanzo si sviluppa e si lascia decifrare, non lo abbandonerete più, coinvolti in una vicenda misteriosa e surreale che rapirà la vostra attenzione fino al susseguirsi travolgente e drammatico delle vicende conclusive. E’ un romanzo indefinibile : potremmo chiamarlo romanzo storico per i riferimenti agli inizi della vicenda, oppure romanzo di fantascienza per le citazioni relative alla famosa Area 51 ed all’uso del tutto inconsueto che ne fa la Marina statunitense, oppure ancora romanzo a sfondo religioso per le implicazioni relative al destino umano ed al libero arbitrio. E’ un romanzo che tratta un argomento nuovo, il destino di ognuno di noi, e che mette in risalto una serie di personaggi indimenticabili. Su tutti, l’agente federale Will Piper, che ritroverete in un altro affascinante romanzo di Cooper, “Il Libro delle Anime”, assieme ad un altro personaggio, Malcolm Frazier, capo della sicurezza della Biblioteca. La scrittura è tagliente e incisiva, la tensione emotiva non ha momenti di calo. L’unico appunto che si può muovere al romanzo sono , almeno nella prima parte, i frequenti flash back che possono disorientare un lettore disattento : nella seconda metà il romanzo scorre su un unico filone narrativo e tutto pian piano si disvela sino all’emozionante finale. Un plauso all’Autore che, pur essendo come scrittore un self-made man, ha saputo concepire un bel romanzo partendo da un’idea nuova e sensazionale, una “Biblioteca dei Morti” appunto, ovvero una biblioteca degli umani destini.