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La bambina che amava Tom Gordon
 
La bambina che amava Tom Gordon 2011-08-03 13:15:07 Lady Libro
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    03 Agosto, 2011
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Torna a casa, Trisha!

Patricia McFarland, detta Trisha, è una bambina di nove anni (ma grande per la sua età) appassionatissima di baseball e della squadra dei Red Sox, in particolare del numero 36 Tom Gordon di cui è profondamente innamorata. Dopo il divorzio dei suoi genitori, Trisha vive con la madre Quilla e il fratello maggiore Pete, che non perdono mai l'occasione di litigare per questioni familiari. Quilla ha l'abitudine di portare sempre i figli, durante ogni weekend, in gita in posti diversi. Per l'ennesima gita Quilla sceglie la foresta dei monti Appalachi, una piccola camminata nei sentieri del bosco. Ma è proprio qui che avviene il guaio: mentre i tre percorrono un sentiero e Pete e la mamma incominciano di nuovo a litigare, la piccola Trisha si allontana. Pensava di fermarsi soltanto un attimo per orinare, ma più che altro per non sentire più le urla di sua madre e suo fratello, ma non pensava minimamente che questa scelta le sarebbe costata cara... Trisha si allontana troppo dal sentiero e, non riuscendo più a ritrovarlo, si perde. Cercando di mantenere la calma, Trisha comincia a vagare per la foresta alla ricerca di un qualcosa, qualsiasi cosa che riconduca alla civiltà, all'uomo. Ma i giorni diventano settimane, le scorte di cibo finiscono, le ferite, le punture di vespe e zanzare e i mali in tutto il corpo costringono la bambina a vivere un'esistenza infernale e selvaggia: Trisha si nutre di felci, bacche, pesce crudo, dorme sotto il cielo stellato e cammina tra aghi di pini e abeti, sassi, fiumi e paludi, tutta sporca, ferita con i vestiti strappati ed ormai esausta e priva di speranza. Continua a camminare, ma l'unica cosa che vede sono gli alberi e il solo modo per sentirsi "bene" e vicina al mondo (il suo mondo) è ascoltare le partite dei Red Sox con il suo walkman, ascoltare le gesta del suo amato Tom Gordon. Qunado ormai la stanchezza e la paura si sono impossessate di lei, Trisha comincia ad avere delle visioni: voci gelide che prevedono la sua brutta fine, la sua amica del cuore Pepsi Robichaud e i suoi parenti che la incoraggiano e Tom Gordon che l'accompagna per quasi tutto il suo viaggio, come unico compagno e amico fedele.
Ma ciò che spaventa davvero Trisha è quello che sente (ma non riesce a vedere) in mezzo alla foresta: una strana e indefinibile creatura che continua ad osservarla e a spiare ogni sua mossa, un essere che squarta cervi e volpi che s'imbattono nel cammino della bambina, una cosa chiamata Dio dei Perduti.... Il suo Dio, che aspetta che Trisha sia completamente impaurita e priva di forze per....

Secondo libro che leggo di Stephen King, e non è affatto male. L'inizio che trasporta all'interno di questa tetra vicenda e che descrive la situazione familiare della famiglia di Trisha e di come si allontana dal sentiero è coinvolgente ed entusiasmante, sebbene durante tutta la parte centrale la storia diventi particolarmente noiosa, poichè si limita a descrivere i luoghi del bosco per cui Trisha vaga e le sue trovate per sopravvivere. In questo punto, che ho faticato un po'a leggere, sembra di leggere un elenco e basta. La parte finale è piuttosto bella, anche se me l'aspettavo leggermente diversa e un po'più fantasy (sebbene io non sia un'appassionata del genere). In compenso King è bravissimo a descrivere i sentimenti e le sensazioni dell'animo umano e la paura e la suspense non mancano praticamente mai. I suoi personaggi non sono assolutamente parole su carta: hanno una propria personalità, sono più reali della realtà stessa.
Purtroppo, siccome non so quasi nulla di baseball, non ho capito praticamente nulla durante le descirizioni delle partite dei Red Sox ascoltate da Trisha nel suo walkman!
Inoltre questo libro ha un altro bruttissimo difetto: la traduzione. Ho visto moltissimi indicativi al posto dei congiuntivi! Ma ormai è risaputo: il congiuntivo è più estinto dei dinosauri sia quando si parla sia quando si scrive.
A parte ciò, non sarà uno dei migliori libri di Stephen King, ma "La bambina che amava Tom Gordon" mi è piaciuto molto, in particolare ho adorato il personaggio di Trisha: nonostante abbia nove anni, si è dimostrata molto più grande della sua età, molto più matura di chiunque altro, adattandosi all'ambiente della foresta, vincendo le sue paure e sopportando dolori atroci e pesanti malattie.

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