Dettagli Recensione
Terrorismo psicologico
E dopo aver divorato “Misery” capisco perché Stephen è davvero il re. Stile denso, profondo, aguzzo e determinato.
Ma il mio elogio non è allo stile. La mia stima verso questo Scrittore è maturata notando la grande manovra psicologica dietro ogni singolo personaggio. Come si fa a scrivere di un uomo e una donna praticamente in una sola stanza senza far annoiare il lettore ma anzi facendogli venire gli incubi? Solo il magistrale King ha saputo farlo. E non esagero quando dico che io stessa nel periodo in cui ho letto “Misery” ogni notte mi sono svegliata di soprassalto.
Il personaggio di Annie è fascinante quanto pericoloso: credo sia uno dei più riusciti personaggi ‘vivi’ sulla carta stampata, il che la dice lunga sulla tensione che si crea dalla prima frase e che corre viva attraverso il libro. Il problema è che non si conclude neanche a lettura finita.
Ho adorato anche lo scandire del tempo attraverso i capitoli: alla fine del libro diventano sempre più piccoli, come a sottolineare – appunto – l’azione frenetica della scena.
Un King che mi ha stupito. Un King che mi ha scosso. Un King che mi ha lasciato in apnea. E ancora deve tirarmi fuori.