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La stella di Strindberg
 
La stella di Strindberg 2011-07-06 12:00:17 mixo
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
mixo Opinione inserita da mixo    06 Luglio, 2011
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Non tutte le stelle brillano

Ancora una volta un lancio mediatico riservato ad un libro che aspira ad essere qualcosa che non potrà mai diventare. Bella copertina, trama intrigante, ottimi presupposti per scegliere di acquistarlo, dopodichè quando lo si legge si scopre che di interessante c'è poco. La storia che dovrebbe essere in parte thriller ed in parte fantastica scorre lentamente, priva di colpi di scena, fra personaggi quasi insignificanti. Eppure le basi erano buone, interessante il ritrovamento in una miniera abbandonata di una croce oggetto dal passato misterioso, intriganti le incisioni che il sub scopre nelle gallerie, dove porteranno? Da nessuna parte. Trovata la croce, dimenticate le gallerie. Forse allora l'arrivo del personaggio principale darà vita all'avventura, ma Don Titelman professore di origini ebree esperto di miti e simbologia, non ha nulla dell'eroe. E' uno psicotico farmaco dipendente che si ritrova suo malgrado coinvolto in una storia dove la sua specializzazione non fornisce nessuno spunto (dove sarebbe il paragone con il Prof Lindon di Dan Brown me lo dovrebbero spiegare), se non per l'elenco infinito di psicofarmaci che assume per tutta la durata della storia. A che serve una simile figura se nel momento in cui si ritrova nelle mani la croce, guarda i simboli che la ricoprono e non favella? Viene il dubbio di essere stati troppo frettolosi, forse il collegamento con la seconda guerra mondiale, con la Germania nazista ed i suoi personaggi, con la ricerca disperata del culto ariano, argomenti vastissimi ci permetteranno di entrare finalmente nella storia, niente. Qualche accenno, un paio di Fondazioni segrete, qualche collegamento con i servizi segreti e la storia continua a navigare su un mare piatto, senza muoversi, preda di una bonaccia infinita. Forse quando si ha a disposizione così tanto materiale bisognerebbe decidere se usarlo tuto e bene o tagliarne almeno una parte, diversamente il rischio di creare un polpettone è altissimo, ma tanto contenuto e poca qualità non affascinano, riempiono solo le pagine. Questo libro ne è un esempio.

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