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Passato remoto
L'Avana, primi giorni del nuovo anno, il 1989. Uno stimato ed irreprensibile dirigente di un'azienda legata al Ministero dell'Industria, Rafael Marin Rodriguez, scompare improvvisamente ed inspiegabilmente alla vigilia di un importante incontro con una delegazione giapponese. L'indagine è affidata al tenente Mario Conde, valido quanto tormentato investigatore della polizia cubana che indagherà con sofferenza anche sul suo passato. Rafael è stato infatti suo compagno al liceo e ha sposato Tamara, altra sua compagna di classe, suo grande amore mai confessato. Rafael, il primo della classe, dell'intera scuola, ben voluto e apprezzato da tutti e Tamara che, ancora oggi, quando la rivedrà per interrogarla, susciterà in lui grandi turbamenti.
Leonardo Padura Fuentes ci regala un romanzo affascinante, un noir ambientato in una Cuba che non siamo abituati a conoscere, quella dei primi giorni di gennaio, freddina, piovosa e grigia. Una vicenda che non presenta colpi di scena apocalittici e situazioni adrenaliniche. Una storia che fila via liscia e limpida come i rhum che “il Conde” si concede con molta generosità assieme al suo amico “Magro”. Viviamo tutta l'indagine assieme al protagonista, passo dopo passo, con naturalezza, con un finale logico, quasi scontato ma assolutamente non banale.
Dialoghi molto curati. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, ma è profondo e apprezzabile in maniera particolare quello di Mario Conde, scrittore mancato, poliziotto per caso, introspettivo, intimista, malinconico, al quale questa indagine, mettendolo di fronte al suo passato attraverso le figure di Rafael e Tamara, costringerà a ricordare e ad interrogarsi sulla sua vita, su perché di certe scelte, sul destino che ci guida o sulla possibilità cha abbiamo di guidarlo. Disilluso, ma ancora pieno di speranze e di voglia di vivere.
Nonostante Padura Fuentes abbia da tempo vinto diversi premi letterari e sia un notevole esponente della letteratura contemporanea cubana, per me è stata una scoperta, grande e piacevole.
P.s.: la serie di Mario Conde (quattro romanzi, uno per stagione), è stata stampata per la prima volta a Cuba nel 1991, è stata pubblicata da Tropea in Italia otto anni dopo, nel 1999, e ci può stare, anzi grazie a Tropea per averla scoperta. La domanda che mi pongo ora però è: perché far andare fuori catalogo questa serie e ripubblicarla oggi, dopo 12 anni dalla prima pubblicazione, con una nuova veste editoriale e un prezzo più alto? Non bastava ristamparla? Non sarebbe stato più basso il prezzo di copertina? “Passato remoto”, in brossura, costa 16,50 euro. In rete, la prima pubblicazione, quella del 1999 fuori catalogo, si può comprare scontata a euro 4,88.
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