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Fuori dal comune..
“Per un istante i flash delle macchine fotografiche lo accecarono. Se almeno fosse stato possibile mandare via i fotografi… Erano mesi, ormai, che li aveva alle costole: da quando su quelle colline brulle al sud del Cairo erano stati rinvenuti i primi manufatti.”
E’ così che il lettore viene catapultato nell’Egitto del primo Novecento dove l’egittologo Lawrence Stratford dopo anni di ricerche riesce a trovare la tomba di Ramses il Grande, faraone d’Egitto, potente, temuto e sicuro che il mondo lo avrebbe ricordato… L’egittologo scopre il mistero che si cela dietro alla figura del faraone e apprende una vicenda straordinaria e inquietante: egli scoprendo un elisir che gli dona la vita eterna è ora Ramses il Dannato, vivo dopo la morte e costretto a vagare nei secoli…dominato da una profonda inquietudine e da un’ansia che non può essere placata.
L’immortalità… non è forse ciò che in cuor suo ogni uomo anela? La possibilità di vivere, di vedere il proprio essere perpetuarsi nei secoli… vedere i progressi (o regressi!!) dell’uomo e della scienza? Questo libro mette però in evidenza un altro risvolto della medaglia: la vita eterna offrirebbe una conoscenza illimitata, se vogliamo, ma anche un prolungarsi delle sofferenze, delle ansie e paure e di una inquietudine che non trova nella morte, a volte vista come consolatoria, la fine del mal di vivere.
La passione per l’archeologia (e in particolare l’egittologia) è stato l’istinto primario che mi ha portata a leggere questo libro (oltre alla passione per i libri di Anne Rice) che ho apprezzato tantissimo. Anne Rice con la sua immaginazione che possiamo definire tenebrosa, romantica, inebriante ha creato una trama straordinariamente affascinante capace di coinvolgere il lettore nelle atmosfere e negli ambienti descritti. Così la nostra mente viaggia dall’Egitto dei faraoni e delle piramidi alla Londra edoardiana del primo Novecento e ti verrebbe quasi voglia di prender parte anche tu alle avventure dei protagonisti. I personaggi sono ben caratterizzati, in particolar modo la figura di Ramses.. affascinante!! :)
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Commenti
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Hmm Lestat, Lestat.. Adoro e odio Lestat contemporaneamente.
Per quanto riguarda i film, il Lestat de "La regina dei dannati" mi piace di più, di "Intervista col vampiro".
Anzi, se dovessi scegliere tra il libro "La regina dei dannati" e il film, per la prima volta, sceglierei il film!
Ma già quando lessi "intervista col vampiro" e "La regina dei dannati" vidi la differenza che la Rice proponeva tra i due Lestat.
Hai notato come anche Armand è rappresentato in modo diverso??
Armand il vampiro è una cosa; se prendi Intervista col vampiro ha invece un'altra descrizione e altra ETA' soprattutto!!!! o.O'
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