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La voce dei morti
A volte gli autori, attraverso la lettura di alcune loro opere, mi inducono a pensare di ritrovarsi nel "dover" scrivere per rispettare le scadenze di alcuni contratti con le case editrici e seppur i libri di Simon Beckett che ho avuto il piacere di leggere e recensire, per me sono sempre stati di un certo spessore qualitativo, quest'ultimo mi sembra quasi non creato dalla sua fantasia creatrice.
Affrettato nello stile, mi viene da aggiungere, quasi scritto perchè erano rimaste delle pagine bianche che chiedevano dell'inchiostro.
Per niente interessante, in alcuni tratti quasi ridondante e forzatamente descrittivo per riempire la mancanza di un contenuto che ha reso affascinante le sue storie precedenti.
Nel complesso non posso sentirmi di suggerirne la lettura perchè manca proprio di suspance a causa di una trama forzata che si arrampica sugli specchi.
Con molta amarezza Beckett questa volta è rimandato con la speranza ed un augurio per le sue prossime eventuali scritture.
Tristemente, buona lettura a tutti.
Syd
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