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L'ombra del vento
 
L'ombra del vento 2011-02-07 22:53:03 alan smithee
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
alan smithee Opinione inserita da alan smithee    08 Febbraio, 2011
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L'ombra di un bestsellers

In una Barcellona cupa e misteriosa anni '50, ancor segnata dai travagli della guerra civile ed ora in balia dell'oppressivo regime franchista, il giovane Daniel, orfano di madre, e' cresciuto nel decoro grazie al premuroso padre libraio; costui, anche per cercare di distogliere il sensibile figlio da un senso di perenne malinconia per la perdita dell'amata madre, lo avvicina - con esiti presto quasi morbosi - ai piaceri della lettura. E' infatti in occasione di un compleanno del ragazzo che il libraio presenta il giovane figlio ad una associazione clandestina di vecchi e misteriosi collezionisti di libri, gestori anonimi ma solidali del cosiddetto "Cimitero dei libri dimenticati", che ha sede proprio a Barcellona, tra i quartieri piu' degradati della grande citta' spagnola. Come rito iniziatico viene offerta al giovane la possibilita' di "adottare" un libro di uno dei molteplici autori pressoche' misconosciuti che affollano le vecchie e umide stanze di quella lugubre biblioteca. Quasi a caso, nell'effettuare la sua scelta, il giovane Daniel si imbatte nella rarissima e preziosa opera di un misterioso autore franco-spagnolo, Julian Carax, molto apprezzato qualche decennio addietro dagli addetti ai lavori, ma del tutto ignoto al grande pubblico. Il romanzo adottato dal protagonista, dal titolo "L'ombra del vento", suscita nell'avido giovane lettore un interesse fuori misura che lo spinge a cercare sempre piu' avventurosamente notizie e nuovi libri del suo emblematico e maledetto autore. Durante queste affannose e rischiose indagini Daniel si imbatte in personaggi bizzari e anche pericolosi: tra i primi e' doveroso citare l'anarchico Firmin, tra i secondi il mefistofelico Lain Coubert, un tenebroso individuo che ha assunto lo pseudonimo del diavolo come avviene nel piu' noto romanzo di Carax. Da qui il romanzo procede in modo rocambolesco e piuttosto avvincente verso una soluzione che e' un peccato mortale anticipare ai pochi che non hanno ancora affrontato l'opera. Certo e' che il romanzo ti cattura presto grazie ad una atmosfera torbida ed intrigante, e ad una, anzi ben due tortuose storie d'amore contrastate che procedono, con un ventennio di distanza, in modo ellitico, alternandosi nello svolgimento. Nell'affrontare le due vicende con cadenza alternata spesso si corre il rischio di perdere un po' il filo, anche per la presenza di numerosissimi personaggi secondari che rischiano di confondere un po' il lettore. Forse conscio di cio' l'autore a circa meta' romanzo da' vita ad una serie di piccoli romanzi nel romanzo e comincia a fornirci spiegazioni, a chiarire freneticamente, quasi ossessionato nell'intenzione di far "quadrare il cerchio". Ed infatti poi alla fine tutto quadra perfettamente.
Certo se le ambizioni dell'autore sembrano quelle di creare il romanzo di riferimento del decennio, come lo e' stato "Il nome della rosa" per gli ottanta, o "La casa degli spiriti" per gli ottanta/novanta, lo stile, o almeno quello che traspare dalla traduzione italiana, e' certamente quello del romanzo che deve piacere a tutti, del Ken Follet che accontenta un po' tutti i gusti e tutto il variegato pubblico dei lettori. Questo troppo marcato intento commerciale a mio avviso finisce per svilire un po' il risultato complessivo dell'opera, comunque avvincente e spesso brillante e anche spiritosa, ma che si accontenta di risultare a questo modo una pregevole operazione acchiappa pubblico e soldi, come confermato dai brillanti risultati conseguiti dall'opera di Zafon in tutto il mondo.

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