Dettagli Recensione
Architettura di un romanzo
Ken Follett, come un bravo architetto, sa come costruire un opera che sia affascinante, grandiosa, ma anche solida e duratura
Gli elementi devono essere perfettamente allineati, ogni vicenda deve procedere coerentemente; il peso ben distribuito su nervature portanti ben ancorate alla realtà storica. La struttura alleggerita da varchi di luce, l’amore ostacolato, gli affetti familiari, le ingiustizie, la vendetta. Storie di deboli e prepotenti, di giusti e non.
Il romanzo affascina e conquista fin dall’inizio, senza subire cali nel corso delle pagine. Che per fortuna sono molte, quante bastano a lasciare il lettore pienamente soddisfatto, senza questioni in sospeso, e senza la delusione delle storie chiuse troppo in fretta
E lo scrittore fa bene il suo lavoro: si va un po’ indietro e avanti nel tempo, ma i piani temporali sono collegati perfettamente, non ci sono gli strappi alla narrazione che ho visto in alcuni scrittori (uno in particolare che sto leggendo ora); molti personaggi e molti i punti di vista che rendono la storia movimentata, avvincente.
La storia, ambientata nel medioevo, nel XII secolo, vede diversi protagonisti le cui vicende si intrecciano intorno alla costruzione della cattedrale di Kingsbridge. E non vado oltre perché sarebbe impossibile raccontarla per intero.
Forse lo stile è un po’ piatto, c’era spazio per utilizzare una scrittura più emozionante. E' invece un linguaggio un po’ asciutto e pragmatico, e a volte Follett scrive più per dire che per emozionare.
Ma devo comunque dire che era da molto che non leggevo un romanzo così bello
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Commenti
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Ora sono sto leggendo un (deludente per il momento) Glenn Cooper. E non vedo l'ora di finirlo per comprare Battle Royale di Takami.
Ciao
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