Dettagli Recensione
Banale e scontato.
Una perdita di tempo.
In montagna mi sforzai di finirlo perché, mi dicevo ottuso, qualcosa di buono si può sempre trovare.
Macché.
Prevedibile fin dall'inizio, pregno di luoghi comuni sulla politica statunitense, pavido ed arido di colpi di scena diversi dai soliti cliché.
Lo scrittore fantasma, in tutta l'editoria italiana "Il negro", che deve scrivere ovvietà che un altro uomo, cioé il politico, non sa scrivere, non appassiona, non convince, non decolla.
L'amorazzo con la moglie del suo "datore di lavoro" che ha paura dei fulmini, la scoperta di un team interno(che novità)all'entourage dell'uomo famoso, il passato goliardico teatrale che porta a nuovi intrecci e ad ennesime trame nascoste!
Quanta prevedibilità, quanto preludio al film futuro.
La parola adatta a definirlo? Noia.