Dettagli Recensione
I veri vampiri
Ecco la dimostrazione di come la fantasia possa, se ben usata, descrivere la realtà toccando corde sensibilissime. Quando il tormentato vampiro Louis descrive la sua sofferenza, non si ha la sensazione di distanza che si dovrebbe avvertire di fronte ad una creatura soprannaturale, al contrario: è del dolore di ogni essere umano che si parla, del male di vivere, della difficoltà di andare avanti, e della lotta continua contro la propria anima. Mentre si riflette sugli spunti filosofici che il libro ci offre, ci si può soffermare ad ammirare la bellezza del personaggio di Claudia, il demone infante, o di Lestat, che ruba la scena al protagonista Louis in attesa di un libro tutto suo. L'atmosfera malinconica, romantica e cupa, è molto ben riuscita, e fa meravigliosamente da sfondo all'intreccio della narrazione. Che dire poi dello stile di Anne Rice? Mi verrebbe da paragonarlo a quello di Oscar Wilde per l'estetismo, ma ha una profondità nella descrizione e un'eleganza difficilmente eguagliabili, e una cultura che rende ancora più piacevole la lettura. Bram Stocker può sistemarsi nella tomba e dormire sonni tranquilli: la bandiera del principe delle tenebre è ancora alta.