Dettagli Recensione
Il vero vampiro
Io ho letteralmente adorato questo libro. Sono molto affascinata dal mito del vampiro e dalla sua complessa simbologia, e quindi sono mostruosamente irritata da tutta la sfilza di libruncoli e filmetti relativi su personaggi che del vero vampiro non hanno proprio niente. Lindqvist però mi ha piacevolmente sorpresa: la storia è originale, con quel tocco gotico e oscuro tipico, dicono, degli autori svedesi, e la capacità estremamente rara di utilizzare il soprannaturale per raccontare la realtà. Il vampiro non è un sogno romantico e sensuale, è la rappresentazione della sofferenza umana, della solitudine e del senso di isolamento e diversità che molti provano. Per chi conduce una vita infernale la cosa peggiore che possa capitargli e di vivere per sempre: Eli incarna proprio questa simbologia, a mio parere, ed è per questo che la sua figura è così ben riuscita. Inoltre, l'autore riesce a raccontare una dolcissima storia d'amore e d'amicizia fra due creature diversissime che in realtà si somigliano molto, e che si trovano in quella terra di nessuno che è la solitudine e la diversità. Inoltre, la Svezia che dipinge Lindqvist è cupa e inquietante, è l'affascinante Nord gelido e sempre buio, ambientazione ideale per una narrazione come questa.