Dettagli Recensione
Decisamente buono.
Dopo tanto sentire parlare di Henning Mankell, finalmente è giunto anche per me il suo momento! ho aspettato volutamente di partire dal primo, per non perdermi nulla!
Dire che sia un capolavoro, sarebbe esagerato:lo definirei un gradevole giallo ; non certo all'altezza di un Larsson, per me, e anche di un Arnaldur Indridason, l'islandese, che ha quel ...tocco in più, rispetto a questo.
Ciò detto, vi dirò anche qualche pregio.
Ho trovato interessante la storia dei due anziani contadini uccisi crudelmente nella loro fattoria...storia inizialmente senza indizi ed apparentemente senza senso..
A questa vicenda se ne intreccia una seconda: l'uccisione gratuita da parte di razzisti di un uomo in un capo profughi.
Sono questi i due casi a cui lavora il nostro commissario Wallander.
In questo primo romanzo si lavora molto sulla presentazione dettagliata del nostro protagonista.
Che è , manco a dirlo, il solito SFIGATO, e scusate se lo scrivo con la maiuscola!
Eppure a me piace un sacco: l'ho detto sempre che i perdenti, dalla vita tormentata, mi toccano il cuore!!! Io parteggio per loro, e vorrei poterli consolare....
Wallander, dunque, è solo- moglie partita per lidi migliori; ha una figlia con cui non ha dialogo da anni; Soffre di colite, gastrite, turbe varie... una pena!
E poi si getta nella mischia, e riesce sempre a rimediare qualche cazzottone, bernoccoli, arti doloranti...così beve come una spugna, per sentirsi meno peggio.
Non vi piace?
Eppure, agli amanti del giallo nordico, io lo consiglio.
E' un personaggio molto più reale ed umano di tanti altri che ho letto negli anni..
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ciao carissima!
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