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Imperial bedrooms - Bret Easton Ellis
Clay e' tornato, venticinque anni dopo, in una Los Angeles contemporanea che, agli occhi cinici e spietati di Ellis, appare pressoche' identica a come l'avevamo lasciata nei furoreggianti anni '80: vuota, vacua come le migliaia di effimere starlettes, promesse mancate di un cinema alla deriva dei contenuti, ma anche spietata e cruda con i deboli, accogliente e prerogativa di successo con i sempre piu' arroganti arrampicatori sociali, gli stessi appunto di 25 anni prima, qualora sopravvissuti agli eccessi di una gioventu' allo sbando. Ellis scrive quasi sempre lo stesso romanzo, sia che parli di lui in prima persona, ossessionato dai fantasmi delle sue creature su carta (Lunar Park, geniale), sia che riprenda le vicende di alcuni dei suoi cinici giovani protagonisti, che oltrepassate le quaranta primavere sembrano impassibilmente trattenere l'immaturita' e la spietatezza che gia' caratterizzavano le vuote esistenze nel campus universitario negli '80. Eccellente come gia' in precedenza la traduzione a cura di Giuseppe Culicchia, che cattura lo stile sorprendente di Ellis riproponendocelo in modo esemplare.