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Il tenente Colombo
Con molto entusiasmo ho iniziato la lettura di questo giallo, forte delle ottime recensioni lette su questo sito, ma fin dall'inizio mi sono trovata di fronte ad un romanzo che non era affatto come me lo aspettavo: infatti io pensavo fosse uno di quei super-gialli che non ti lasciano un attimo di respiro, a ritmo serrato, con eventi su eventi, omicidi a raffica, depistaggi.. e invece no! Si badi bene, non che tutte queste componenti non ci siano, solo che sono dosate con estrema cura dall'autore, anzi, forse il termine più adatto è "centellinate"...
Il romanzo inizia con una spettacolare descrizione delle isole Ebridi Esterne (e non scrivo "spettacolare" a caso: sono descritte in modo vivido e con una dovizia di particolari che vi sembrerà di essere là con tutta la compagnia dei protagonisti!), prosegue incanalandoci nelle storie dei vari personaggi, ma sempre con estrema cautela... come se stessimo entrando in punta di piedi... In molti frangenti mi sono chiesta il perché di questo stile un po' a moviola, che mi ha davvero disorientata: considerate che a pagina 80 il nostro antropologo forense, protagonista, sta cominciando a vestirsi per accingersi ad effettuare l'esame delle ossa (direte voi: a vestirsi???? ma come????? e che ha fatto fino ad ora??????!!!!!), ma tenetevi forte: l'esame comincia a pagina 178!!!!
Nonostante questa sorprendente lentezza devo dire che Beckett è notevolmente capace di creare tensione, anche se penso che la Signora del Giallo (Agatha Christie, n.d.a.) e Il tenente Colombo gli abbiano dato lezioni esemplari.
I personaggi sono interessanti, specialmente il nostro caro protagonista, David Hunter: un uomo dal forte vissuto, carico di grande esperienza, che però, arrivato sull'isola dove si dipana la vicenda, appare spesso disorientato quasi fosse un apprendista alle prime armi. Ma meglio così se siamo stanchi di detective infallibili e onniscienti!
Tutto sommato, il libro non me lo aspettavo così com'è, ma mi è piaciuto: l'ambientazione e le doti descrittive dell'autore vi faranno vivere un'esperienza unica (e ve lo dice una persona che non è una grande amante dei "paesaggisti"!), i personaggi sono abbastanza stereotipati, ma piacevoli nel loro interagire, i colpi di scena ci sono fino all'ultima riga, ma ci sono anche parecchi indizi, disseminati tra una descrizione e l'altra, che rendono agevolmente raggiungibile anche da parte vostra la soluzione finale del caso.
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