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Fatherland
Un capolavoro. Nel 1992 Robert Harris si fece conoscere dal mondo dei lettori con Fatherland, ampliando i confini del giallo, del thriller, del romanzo storico, della fantapolitica. A distanza di tanti anni la rilettura di Fatherland è riuscita di nuovo ad entusiasmarmi.
Siamo in Germania, a Berlino, nel 1964, ma in una dimensione parallela perché la storia ha avuto un altro corso: la Germania nazista ha vinto la seconda guerra mondiale e i suoi confini vanno ad est, fino agli Urali e a sud fino al mar Caspio e al Mar Nero, la altre nazioni europee hanno governi più che amici, il Marco tedesco è accettato come pagamento in tutta europa. Il mondo è diviso fra le due superpotenze: gli Usa e il Reich Germanico.
Alla vigilia della visita del Presidente degli Stati Uniti, Kennedy, in Germania, viene rinvenuto il cadavere di un alto funzionario nazista. L'apparente semplice caso di suicidio viene affidato a Xavier March, brillante investigatore dellla Kriminalpolizei, senza tessera del Partito, non entusiasta del Nazionalsocialismo e quindi controllato dalla Gestapo, divorziato, con difficili rapporti con il figlio che adora, ma che, essendo già a dieci anni inquadrato perfettamente nelle idee naziste, lo disprezza. March indagherà a fondo anche quando il caso gli verrà tolto mettendo così in pericolo la sua vita e verranno a galla segreti ed orrori pericolosissimi ed innominabili in un Reich dove la gente è abituata ormai da trenta anni a non fare domande.
Interessantissima ambientazione in un mondo passato, che poteva essere, ma per fortuna non è. I fatti ed i personaggi sono reali fino al 1942 quando i loro destini diventarono diversi. Harris descrive una Berlino immaginaria ma talmente bene da sembrare vera. Si respira l'aria di paura, di controllo, di repressione. Molto bello il profilo di Xavier March, il protagonista, inserito in un'uniforme nera delle SS che non sente sua, con tanta voglia insoddisfabile di conoscere e sapere, imprigionato in un regime che non può criticare che gli ha rubato perfino il figlio.
Un fantastico viaggio in un passato irreale appoggiato però su basi storiche e che sa di futuro.