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Ricostruzioni di Josephine Hart
Lo psicanalista Jack Harrington, quarantenne divorziato, vive a Londra. La sorella Kate, più giovane, fa la modella, ha un matrimonio alle spalle, tante storie sentimentali e sta per sposarsi. Un segreto famigliare accomuna e unisce i due fratelli e quando sta per essere venduta Malamore la casa d’infanzia, riaffiorano dolorosamente i ricordi e la morte della madre. La messinscena dei protagonisti diventa uno studio psicanalitico, Jack e Kate spezzati nell’animo dal dramma dell’infanzia che li ha tenuti legati morbosamente, stanno, faticosamente, ricostruendo la loro psiche. Affascinante ed inquietante lo stile narrativo della Hart, delinea le due figure letterarie attraverso dialoghi e frasi spezzate come le loro personalità interrotte e le loro vite desolate e private dall’affetto dei genitori. Da questo libro il regista Roberto Andò ne ha tratto un film dal titolo “Il viaggio segreto”, ambientato in Italia e precisamente in Sicilia. Un film introspettivo e dolente, la mano felice di Andò rende al meglio la scrittura del romanzo traducendo in immagini evocative il tormento interiore dei due protagonisti. Nel film il rapporto dei due fratelli sembra mutuare quello dei genitori, nel ballo senza musica, in una sorta di danza rituale. Il viaggio, simbolicamente, diventa la ricongiunzione con il passato rimosso e la pervenuta conoscenza di esso, la ricostruzione completa che li prospetta verso un futuro consapevole. Jack: “metterò su ancora una volta quella cassetta di ricordi prima di cancellarli definitivamente. Ancora una volta e poi più…
Poi nuotando torno a galla, e stavolta ci voglio rimanere”.
Stranamente, per chi ha visto prima il film e poi ha letto la storia, la trasposizione cinematografica, pur mantenendo una certa freddezza analitica e un distacco emozionale come quello dello psicanalista e dello scritto, traduce in forte tensione emotiva il carattere del protagonista e le figure enigmatiche dei genitori. Un processo inverso in cui un paesaggio assolato ed abbagliante, l’intensa e introspettiva recitazione degli attori danno senso all’ossessione che ha sconvolto le vite dei personaggi.