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Soluzione scioccante e stile narrativo freddo
Sembra che la moda del thriller scandinavo non si sia ancora placata ed infatti ecco pubblicato questo nuovo titolo.
Il libro é il primo di una trilogia che vede protagonista l'ispettore Lindmark.
Personalmente non mi ha convinto molto anche se c'erano aspetti davvero interessanti.
Cominciamo dal titolo, avrei preferito una traduzione più letterale come é accaduto per la versione francese intitolato Donne-moi tes yeux (Dammi i tuoi occhi).
C'è da dire che l'idea di base era davvero intrigante e la soluzione del mistero é decisamente scioccante e inaspettata ma lo stile é decisamente freddo e distante.
Il libro presenta una sovrapposizione di narrazioni, infatti il punto di vista non é solo quello di Lindmark, ma anche quello dell'assassino, a questo poi bisogna aggiungere le trascrizioni ufficiali dei colloqui e le testimonianze di altri personaggi. Ed é proprio attraverso queste che il caso si risolve. Le singole parti sono scorrevoli se prese singolarmente.
Non destabilizza questo cambio di punti di vista perché il lettore viene immediatamente avvisato dallo stesso Lindmark che si tratterà di una relazione con l'aggiunta delle sue impressioni personali.
Molto interessanti le descrizioni delle tecniche di profiling e l'analisi della psiche umana.
L'autore affronta tematiche attuali nel suo paese come la pericolosità del nucleare e la tratta di donne provenienti dalla Russia, costrette a prostituirsi e a vivere da recluse sotto la minaccia di essere picchiate o di far del male ai loro familiari rimasti nella loro patria d'origine.
E per finire la conclusione del libro: davvero enigmatica...