Dettagli Recensione
Il dardo e la rosa
E' un libro avvincente che trascina all'interno della storia è vero, ma è anche totalmente impudico.
Ho avuto pareri contrastanti leggendolo, ma alla fine mi sono fatta prendere perché, per quanto Phèdre sia un masochista, una cortigiana senza vergogna e se così si può definire, un personaggio che divaga senza problemi nella depravazione, resta pur sempre una gran donna.
Gli angeline hanno i propri dei, ognuno fedele al più grande tra loro, Elua, che ha lasciato ai suoi sudditi un unico comandamento "ama a tuo piacimento". Phedrè è stata concessa a servaggio a una delle case di piacere dedite alla dea Naamah ed è stata istruita alle arti, come le chiama lei, del boudoir.
Ecco, da qui non si può più dire che sia un libro che non vale niente. Si arriva a detestare Phèdre, eppure si riesce anche ad amarla. Perchè, oltre ad essere una cortigiana compiacente e masochista è anche una donna coraggiosa e fedele alla propria patria, una persona molto intelligente, una detective coerente e arguta.
Sono benevola e ben disposta nei suoi confronti, perché Phèdre, nella sua controversia, è un soggetto affascinante.
E alla Carey concedo tutto il resto: tutti i personaggi hanno un carattere proprio, sono delineati con maestria tanto da sembrare facilmente reali. La parte fantasy-avventura-poliziesca è degna dei più grandi capolavori del genere, le ambientazioni, i paesaggi sono descritti benissimo, è facile immaginarli e ritrovarli nella gran cartina d'Europa (e non solo) in cui sono collocati. La suspence c'è, nella giusta dose e la scrittrice riesce sempre a tenerci sulle spine, così come il mistery. L'unico eccesso che c'è è la parte erotica, ma credo si possa pure perdonarla, visto che Phèdre è una spia delicata e tenace in ogni situazione. C'è proprio di tutto, e per tutti i gusti. Lo posso quasi definire un libro intelligente.
Indicazioni utili
- sì
- no