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un pugno allo stomaco
In un quadro storico perfettamente ricostruito, Smith elabora un agghiacciante thriller ispirandosi ad una storia vera.
I reali protagonisti della vicenda appaiono abbastanza in sordina, qualche pagina dopo l'inizio del romanzo: Leo e Raisa, due personaggi magnifici che pagina dopo pagina catturano il lettore creando con lui un legame impressionante. Proprio per questo inizialmente ho avvertito una sensazione di noia mista a disinteresse: più che un romanzo mi sembrava di essere davanti ad una gelida catalogazione di fatti di cronaca.. (lo stile inizialmente mi ha ricordato "Per chi suona la campana" di Hemingway.. non ne saprei esplicitare pienamente il motivo però.. diciamo che è stata una "sensazione" a fior di pelle!) fino a che non ho superato le 60/70 pagine, e ho cominciato a conoscere meglio l'apparente protagonista Leo (all'inizio si fatica un po' a capire chi sia il vero fulcro della storia, specialmente per chi non ha letto la trama, come me!) e soprattutto sono rimasta colpita e affascinata dalla splendida figura femminile che è Raisa: il personaggio più riuscito a parer mio. A quel punto, scoccato il colpo di fulmine, ho letteralmente divorato le restanti 400 pagine circa..
Ho apprezzato tantissimo lo stile di Smith; ha saputo ricostruire in modo originale un periodo storico su cui si è detto ormai di tutto, è riuscito a creare una tensione fortemente tangibile e dei personaggi che, pur nella loro estrema freddezza e cattiveria, non possono non suscitare un sussulto nell'animo del lettore. Perfino il superbo e invidioso Vasilij mi ha catturata e la caratterizzazione così precisa e così palpabile di ogni personaggio mi ha condotta all'interno della vicenda con sempre maggiore trasporto.
Definisco questo thriller come un pugno allo stomaco perchè mi ha fatto provare sensazioni forti ed estreme in ogni tema affrontato: l'amore, quell'amore che sa vivere tutte le sue stagioni; la guerra, nella sua freddezza e bestialità; l'orrore davanti al suicidio della morale e davanti al massacro, esposto in una delle più acute e cruente forme che io abbia letto finora.
Un romanzo che non posso che giudicare un ottimo esordio, calato in un periodo storico relativamente lontano da noi, ma che affronta temi attuali e di sentito spessore. Alcuni passi sono taglienti come la lama di un coltello e personalmente non credo che lo stile di Smith sia da definirsi gelido o freddo, come mi pare di aver letto in altre recensioni, io l'ho trovato fortemente coinvolgente e appassionato: l'esporre i fatti in modo così apparentemente secco e brutale ne evidenzia il carattere di denuncia e profondo sdegno. Lo consiglio.
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Commenti
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a presto!
Aggiungo i miei complimenti :)))
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