Dettagli Recensione
Pesante
Confesso che la quarta di copertina mi aveva incuriosito e ci sono caduto mani e piedi.
Da tempo sono alla ricerca di qualcosa di simile al Nome della Rosa, magari in chiave più filosofica. E questo mi ha spinto a leggere Critica della ragion criminale di Michael Gregorio.
L'editore, Einaudi, in effetti sembrava garantire qualche sicurezza.
Il libro si legge a tratti anche bene, e i personaggi (protagonista a parte), tutto sommato, sono abbastanza credibili.
Un giallo ambientato in una città dove l'investigatore è costretto a scendere nei bassifondi più oscuri: tra prostitute, taverne luride, spie napoleoniche, briganti, soldati e galeotti.
Grazie all'aiuto del filosofo Kant, coprotagonista del libro, apprenderà le basi dello stile di indagine investigativa moderno, basato sull'analisi della scena del crimine, delle prove, del cadavere.
E la scoperta della verità avviene secondo un percorso liberatorio, per il magistrato del re Hanno Stiffeniis: liberatorio delle sue paure, dai suoi sensi di colpa. Il classico percorso di maturazione del protagonista insomma.
I problemi però sono due e belli grossi per me: il primo è che un protagonista così piatto non si ricordava da tempo. Sembra quasi che l'autore non abbia fatto in tempo a dargli il tratto che voleva o che alla fine non ci sia riuscito.
Il secondo è che il titolo non rispecchia per nulla il contenuto. Dov'è la filosofia all'interno del libro ? Non esiste...
All'autore è venuto in mente il titolo, ci stava bene, e magari qualche appassionato in più lo raccolgo avrà pensato...
Peccato...L'idea era orginale e poteva essere sviuppata meglio.
In ogni caso una lettura non si nega a nessuno.
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Commenti
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HAHAHHAHAHAHA!!!!
:))))