Dettagli Recensione
Un Mankell di transizione
Con quest'opera Mankell abbandona lo stile che lo ha reso famoso.
La storia è si ambientata in Svezia ma il racconto si snoda attraverso la Cina, l'America, l'Africa portando il lettore indietro nel tempo fino al 1800. Lo stile è sempre piacevole, la capacità di affascinare il lettore non viene meno, però a mio avviso manca una figura carismatica come quella di Wallander. La Roslin che si improvvisa detective non ha il physique du role. Bella la parte descrittiva della Cina moderna e dei conflitti interni, meno la conclusione, poco credibile. Il "cattivo" è un membro della mafia cinese, circondato da segretezza, potere e forza, che risolve i problemi liquidandoli in modo silenzioso ed efficace...invece si assiste ad epilogo a mio avviso più adatto ad un personaggio tipo l'inspector Clouseau.