Crypto
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Chi sorveglierà i sorveglianti?
Susan Fletcher, la responsabile della divisione crittologia della National Security Agency, viene convocata con urgenza dal suo capo, il Comandante Strathmore. Il motivo per cui è richiesta la sua consulenza in un sabato qualunque, è che TRANSLTR, strumento in grado di decodificare qualsiasi tipo di codice in pochissimo tempo, si trova in difficoltà a decriptare un particolare codice. Questo codice è stato creato da Ensei Tankado, ex dipendente della NSA, che viene trovato morto in Spagna lo stesso giorno. Il Comandante Strathmore e Susan, rinchiusi dentro Crypto (la sala di massima sicurezza in cui è conservato TRANSLTR) dovranno fare una corsa contro il tempo per trovare tutti gli indizi necessari a decrittare il codice che, se finito nelle mani sbagliate, potrebbe compromettere la credibilità del Governo Americano.
Non mi ero mai imbattuto in un thriller scientifico perché non pensavo potesse piacermi, tuttavia mi sono dovuto ricredere leggendo questo libro. Dan Brown è riuscito a tenermi con il fiato sospeso fino alla fine attraverso un racconto lineare e scorrevole: l’intera storia si articola nel corso di una sola notte, in cui tuttavia gli avvenimenti sono numerosi. All’inizio della lettura, per chi come me non ritrova familiare il linguaggio scientifico, il libro può risultare pesante e poco scorrevole. Tuttavia tutto ciò di cui si parla viene ben spiegato rendendo la lettura maggiormente comprensibile. I personaggi che si incontrano nel racconto sono molti, ognuno con una propria storia e a mio parere molto interessanti. La storia segue prevalentemente le vicende che accadono dentro Crypto con protagonisti Susan e il Comandante Strathmore, tuttavia vengono dedicati interi capitoli agli altri personaggi e a ciò che accade loro nel corso della stessa notte. Tale scelta mi è piaciuta molto poiché consente al lettore di avere sotto controllo tutti gli avvenimenti e capire che quanto accade dentro Crypto ha conseguenze altrove.
La trama mi è piaciuta molto: ricca di contenuti e mai banale. Le storie dei vari personaggi si intrecciano bene tra loro e non mancano i colpi di scena che possono lasciare il lettore a bocca aperta. I capitoli sono generalmente brevi e scritti con uno stile semplice e lineare; non ci sono salti avanti o indietro nel tempo, il che rende il libro maggiormente comprensibile. Il finale mi è piaciuto molto, in particolar modo perché fino all’ultima riga del racconto non si sa se la storia possa avere un lieto fine o meno.
In conclusione sono rimasto soddisfatto da questo libro nonostante mi aspettassi che fosse di più difficile comprensione per via dei temi scientifici trattati. Merita di essere letto poiché a parer mio racchiude al suo interno più generi di quanto si immagini e inoltre non mancano colpi di scena in un clima di tensione, paura, amore e spionaggio.
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Il palazzo degli enigmi
A metà fra thriller e storia di fantascienza, il libro si apre con un computer che va in tilt. Il punto è che non è un computer qualunque, ma un super marchingegno posto in quello che si può definire il palazzo degli enigmi, che entra in un interminabile loop, a causa di un sabotaggio che, per tutta la durata della lettura, si cerca di capire sia nelle modalità, sia nelle cause, sia nei responsabili. Spionaggio e violazione di privacy fanno quindi la parte del leone. I dialoghi sono vivaci ed il ritmo è decisamente alto e quindi buono, complici i capitoli brevi ed i cambi di prospettiva, che sono una caratteristica di quest’autore, che ama decisamente tutto ciò che è codice, tutto ciò che è misterioso. Che sia storico o fantascientifico. Il libro mi ha ricordato molto “Sfera” ed è senz’altro una piacevole lettura, perché trascinante, anche se forse non estremamente entusiasmante.
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Scorrevole e piacevole
Tempo fa avevo letto solamente i romanzi d'esordio di Dan Brown in cui era già presente il personaggio principale Robert Langdon, lasciando per ultimi i suoi scritti iniziali, tra cui appunto Crypto.
Ammetto che la mancanza del personaggio di Langdon si sente, soprattutto per gli abitudinari di Dan Brown; nonostante ciò credo che questo libro sia ottimo, non smentisce assolutamente lo stile e la tecnica di Dan Brown e i punti forti dei suoi libri:
- effetto Spannung alla fine di ogni capitolo
- ottima caratterizzazione dei personaggi, l'autore ha questa capacità, fondamentale per la riuscita di un libro, di far "esistere" i personaggi, come se il lettore avesse la sensazione che esistano davvero
- la sua capacità di spiegare concetti complessi inserendo delle spiegazioni tramite "pause narrative"
Concludo dicendo che, come sempre, Dan Brown azzecca in pieno con le tematiche trattate nei libri; addirittura con Crypto ha saputo anticipare di anni un tema attualmente molto discusso, cioè quello della privacy dei dati online e le intercettazioni informatiche ai fini della sicurezza nazionale.
Buona Lettura! Ne vale la pena.
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Thriller
Questo libro è stato per lunghi anni nella mia libreria, poi questa estate mi sono deciso a leggerlo e ne sono rimasto colpito, personalmente è uno dei migliori di Dan Brown.
Come al solito questo scrittore mescola realtà politica e economica con una storia che ti cattura fin dalla prima pagina.
Colpisce che un libro scritto parecchi anni fa abbia anticipato fatti che l'hanno scorso come un maglio si sono abbattuti sulla NSA mettendola sulle principali testate mondiali.
Siano veri o meno ancora una volta il buon Dan ha fatto centro anticipando molti scrivendo un romanzo che ti cattura.
Personalmente questo è il libro che più di tutti mi è entrato dentro forse perché è estremamente attuale.
Leggetelo che è bellissimo, non ne rimarrete delusi.
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Cinematografico ma piacevole
Crypto a mio parere è un buon thriller di stampo moderno, basato su dinamiche che ruotano intorno al mondo della sicurezza e dei servizi segreti, zeppo di termini e concetti di stampo informatico che mi rendo conto, ad un pubblico poco avvezzo, potrebbe in molte occasioni risultare difficoltoso.
Tuttavia la trama, seppure improntata su un'ossatura si stampo palesemente cinematografico e non certo originalissima, riesce a mantenere quasi sempre un buon livello di adrenalina, grazie anche allo stile con cui è stato scritto, quello di brevi capitoli e continui salti di narrazione delle vicende che si intrecciano al suo interno.
I colpi di scena (alcuni inaspettati, alcuni prevedibili) si susseguono continuamente e sono diversi e ben collocati lungo l'asse della narrazione, il tutto a mantenere sempre alto il livello di interesse per la storia.
E' stata la mia prima lettura di un libro di Dan Brown e ne ho apprezzato lo stile e la scorrevolezza delle vicende narrate e consiglio a chiunque questo piacevole thriller senza troppe pretese.
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Libro scorrevole e ricco di suspance
Libro molto bello, ricco di colpi di scena e consigliato a chi ama il genere di Dan Brown. Apprezzabile la straordinaria capacità dell'autore di tenere sempre sulle spine il lettore... I capitoli brevi generalmente separano i vari scenari della narrazione, pertanto ci si ritrova con la voglia irrefrenabile di continuare a leggere per scoprire lo svolgimento delle varie vicende. L'unico piccolo neo sta nel fatto che Brown impiega molti termini informatici specialistici, che possono risultare di difficile comprensione.
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Libro troppo particolare
Crypto è il primo libro scritto dall'ormai famoso Dan Brawn. Per essere il libro di battesimo è un ottimo libro, ben descritto.
tutto gira intorno alla protagonista, Susan Fletcher, crittologa della National Security Agency degli Stati Uniti, l'agenzia che possiede la sconosciuta TRANSLTR una macchina sofisticatissima che si occupa di decodificare qualunque testo cifrato in brevissimo tempo. Susan sarà intenta a decodificare un misterioso algoritmo, La fortezza Digitale che riese a bloccare il Transltr... insomma la fletcher cercerà di venire a capo di tutto passando tra la matematica e misteriose morti.
un libro piuttosto complesso e contorto per il mio cervello ma tutto sommato la sufficienza se la merita
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QUASI un libro da programmatori informatici?
Crypto è un ramo della famosa National Security Agency americana.
La sua specialità è la decodificazione di codici segreti ritenuti minaccia per gli Stati Uniti e per il mondo intero.
A capo della squadra di scienziati di questa agenzia c’è la giovane ed attraente Susan Fletcher una matematica di fama.
Susan, un giorno fa una terribile scoperta: TRANSLTR, il supercomputer della Crypto usato per la decrittazione in tempo reale dei codici più complessi, va letteralmente in stallo.
Dopo le prime verifiche, i tecnici hanno la certezza che non si tratta di un guasto, né di un atto di terrorismo informatico. Semplicemente TRANSLTR è alle prese con un algoritmo mai incontrato prima e che non riesce a decifrare.
Ben presto questo codice misterioso avrà un nome: “Digital Fortress” ossia fortezza digitale.
La chiave per la risoluzione di questa operazione matematica è alle dita del suo creatore perché è stata incisa sul retro di un anello.
Però Ensei Tankado, l’ideatore di questo misterioso algoritmo ed ex matematico della NSA, è morto in un attacco cardiaco molto sospetto e l’anello è inspiegabilmente sparito. Comincia da quel momento una caccia per impadronirsi della chiave che dà l’accesso al codice inespugnabile.
Susan ed il suo fidanzato Dave Becker, scopriranno che tra coloro che cercano l’accesso alla Fortezza Digitale per gli scopi più oscuri, c’è più di un insospettato.
Lettura piacevole e leggera, anche se devo ammettere che la storia è più o meno sempre la stessa.
Tutto sommato però, mi ha appassionato molto anche se il finale ha lasciato un po’ a desiderare.
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soilto Brown
Libro piacevole e scorrevole, personaggi riuscitissimi e dettagliati al punto giusto, le varie note biografiche sono infatti rilevanti anche per la storia in se.
Scene di azione (quelle svolte in Spagna) riuscite e tra le migliori mai scritte da Brown.
Solo il finale lascia a desiderare quando quelli che dovrebbero essere gli scienziati più grandi del mondo fanno fatica a fare un calcolo che neanche un bambino delle elementari (ho già rivelato troppo)....
In sintesi non compete con i vari episodi con R.Langdon ma non sfigura neanche
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Tanti paroloni ma poi....
E' il primo libro di Brown che leggo. Lo stile è buono, viene certamente voglia di leggerlo. E' incalzante. Sembra già la sceneggiatura di un film. Per il contenuto devo ammettere che usa talmente tanti "termini tecnici informatici" che secondo me neanche lui sa bene di cosa sta parlando. Infatti vuole fare il tecnico informatico (perché, del resto, codici, password, protezioni,... sono il cuore di tutto il libro) ma poi capisce che, se vuole che il suo libro sia letto da un vasto pubblico, deve mantenersi leggero ed esplicativo!!!! Questo equilibrio forzato non mi è piaciusto... L'autore non vuole scontentare nessuno: né l'appassionato di informatico né il profano....
E' per questo che non sopporto gli autori (come lui) che si impegnano solo per creare libri che siano letti il più possibile!!!
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Già letto...
Ho letto tutti i romanzi di Dan Brown e questo è stato l'ultimo. Che dire? La trama è avvincente,il linguaggio appropriato e scorrevole, ma "lo stampo" è sempre lo stesso.
Inoltre, a tratti, ho avuto l'impressione di leggere una "brutta versione" della biografia di Phil Zimmermann e della sua strepitosa invenzione del "Pretty Good Privacy"... ma nulla di più.
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Crypto di Dan Brawn - La verità del ghiaccio
SPOILER
La procedura è sempre la stessa: prendere una storia, creare dei personaggi di grande successo (professori di prestigiose università, matematici, fisici, crittologi delle più importanti società americane) e provocare una strage di morti da catturare l'attenzione. Da background vi è un thriller in cui il colpevole è sempre il capo della società in questione, esattamente come in "la verità del ghiaccio", ed ecco fatto il nuovo libro di Dan Brown.
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Un buon thriller
Partendo dal presupposto che non posso dare opinioni personali circa la veridicità delle descrizioni dei luoghi nei quali è ambientato il romanzo, come ha giustamente sottolineato l'utente Francesco nella sua recensione, posso comunque dire che il romanzo è di lettura piacevole e, cerebralmente, poco impegnativo.
Con questo sottolineo che, a differenza di un "Angeli e Demoni" o di un "Codice Da Vinci", il buon Brown si cimenta in un'opera più leggera e alla portata di tutti.
Il libro scorre come un comunissimo film-thriller che spesso le tv ci propinano in prima serata dove, in ogni caso (e per fortuna), i colpi di scena non mancano e la conclusione è degna di una trama semplice ma ben pianificata.
Consigliato per una lettura leggera e poco pretenziosa.
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Password e segreti
Lettura tipicamente estiva, leggera e scorrevole, ma in molti punti inattendibile ed a volte anche superficiale. La struttura narrativa è analoga a quella degli altri romanzi di Brown, ma questo romanzo è stato scritto prima del "Codice da Vinci", di "Angeli e demoni" ed anche di "La verità del ghiaccio". I misteri ed i colpi di scena si susseguono ed ogni capitolo lascia una situazione in sospeso per invogliare il lettore a proseguire la lettura, ma molti avvenimenti sembrano veramente poco plausibili. Comunque è pur sempre un libro molto attuale, dove il tema di fondo è il diritto alla privacy che ognuno di noi rischia di vedere violata continuamente dalle "diavolerie" tecnologhiche che ormai affollano la nostra vita di tutti i giorni.
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Svelato dal codice Da Vinci.
Per chi come me aveva letto in precendenza gli altri romanzi di Dan Brown, questo libro risulta un po' scontato perchè ricalca il cliché degli altri. Lo stesso filo conduttore, gli stessi colpi di scena. Sarebbe stato molto più piacevole se non ci si aspettasse un finale che irrimediabilmente arriva.
Rispolverare un vecchio libro scritto in gioventù è stata una buona idea tutto sommato per staccare un po' dalle storie di antichi misteri sepolti e sette millenarie, così da far tirare il fiato anche all'appassionato più accanito del genere.
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Crypto l'ignoranza di Dan Brown
Più avanzavo nella lettura e più mi rendevo conto della carenza di veridicità, non giustificata dal fatto che stiamo parlando di un romanzo.
Dan Brown non conosce Siviglia e nemmeno si preoccupa di fare un viaggio nella città, prima di scrivere questo "best seller"(?).
Descrive "Piazza di spagna" in modo errato,"la sede del comune di Siviglia" la colloca in un posto sbagliato, "la scalinata" della torre della cattedrale in modo errato, "non esiste nessuna scalinata, ma rampe costruite in epoca araba e riorganizzate in epoca cristiana"... offende il popolo spagnolo, calando uno dei protagonisti all'interno di una Spagna sporca, incivile, arretrata e maleodorante:
- Le stanze degli ospedali Sivigliani, hanno odore di orina, la polizia è corrotta, un pugno allo stomaco non è mortale all'infuori di un paese come la Spagna" -
Che Dan Brown abbia bisogno di ricorrere alla stessa struttura per ogni romanzo è perdonabile, risulta banale e se ne assume le conseguenze riempiendo le tasche di facili dollari americani, ma che offenda un'intera nazione e che non abbia idea dello scenario materiale sul quale si basa la sua storia non è perdonabile.
Da leggere?
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