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gracy Opinione inserita da gracy    20 Dicembre, 2011
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Hey Jimla...si dico a te......I want you!

Proprio così più lo leggi e più non vuoi smettere, più ti chiedi di cosa parla, più senti l'America anni 50-60, più ti chiedi dove andrà a parare e più ti commuovi perchè stai leggendo una dolce storia d'amore...poi ti chiedi "ma non doveva parlare dell'omicidio di Kennedy?" si c'è anche quello e forse anche di più. I salti temporali più belli che abbia letto, quasi quasi vorrei trovare quella tana del coniglio e scendere il gradino giusto solo due minuti!

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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    18 Dicembre, 2011
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God save the King!

Bellissimo, bellissimo ed ancora bellissimo! Non ho alcun timore di affermare che si tratti di uno dei migliori romanzi di King in assoluto. Sono partito con moltissime aspettative visto l'argomento interessante ma al tempo stesso piuttosto inusuale per l'autore in questione e tali aspettative non sono state affatto disattese. Pagina dopo pagina non potevo esimermi dal pensare quanto fosse geniale la trama che si stava dipanando sotto i miei occhi nonostante fosse estremamente facile cadere in paradossi o in anacronismi trattandosi di viaggi nel tempo. Sapevo che King amasse gli anni '50, visto che spesso le sue ambientazioni hanno coinvolto quel periodo, ma in questo romanzo la nostalgia traspare ancora maggiormente. Per i kinghiani convinti poi sarà piacevole scoprire alcuni richiami a precedenti opere, non funzionali alla storia ma comunque piacevoli. La trama si può riassumere con una domanda: come sarebbe stato il mondo se qualcuno avesse fermato Oswald e salvato John Fitzgerald Kennedy? Non vi resta che acquistare questo stupendo romanzo e scoprirlo. Consigliatissimo!!!

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alexmai Opinione inserita da alexmai    17 Dicembre, 2011
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Non giocate con la macchina del tempo...

I viaggi nel tempo... chi non è affascinato da questo tema? Lo stesso King ha ammesso di aver preso in mano questo progetto (la corsa indietro nel tempo per salvare JFK dagli spari di Dallas) nel 1972, prima ancora di pubblicare Carrie, il suo primo romanzo. Poi abbandonò l'idea, troppo complicata per un povero insegnante che faticava a mettere insieme il pranzo con la cena... adesso invece, che può comprare una catena di ristoranti, ha deciso che quella storia andava raccontata. Quindi ha preso il tipico stratagemma kinghiano (la porta spazio-temporale che si apre dal nulla, e caro Fedele Lettore accettala senza fare domande) e ha catapultato il suo alter ego Jake Epping (un insegnante che si chiama come uno dei protagonisti de La torre nera, anche se non ci sono apparentemente legami con la saga) in un mattino di sole del 1958. La sua missione, prima ancora di arrivare a JFK, per il quale ha cinque anni davanti (fine 1963, come dice il titolo del romanzo) è salvare una famiglia dalla furia distruttiva del padre alcolizzato. Poi torna nel 2011 a vedere quello che ha combinato, per capire se davvero è possibile giocare al gioco più incredibile del mondo: scopre che non sempre ciò che si fa a fin di bene cambia il futuro in meglio, quindi torna di nuovo al 1958, dove incontra Sadie. E qui nasce una storia d'amore che vi accompagnerà piangendo e ridendo fino a pagina 769... che succederà a Kennedy? Non sarò certo io a dirvelo...

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