Un segreto non è per sempre
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Parenti serpenti
Alice è una specializzanda in medicina legale, anche se sarebbe meglio dire in criminologia, visto che l’autrice ha fatto del suo personaggio, di fatto, una detective provetta, con grande intuito e spirito di analisi. Alice è giovane, entusiasta, vivace, un po' pasticciona, un po' goffa e maldestra, un po' insicura e sballottata, nella sua vita privata, fra storie un po' balorde, che però completano i casi polizieschi con una cornice e una dimensione umana necessaria per avere del personaggio un quadro completo. Il caso oggetto di questo episodio è un suicidio di un uomo anziano, capofamiglia di una famiglia complicata, allargata, dove gli intrecci fra i singoli componenti sono ben di più di quelli immaginabili. Suicidio che si rivela però essere anomalo e quindi merita un’indagine approfondita, che scoperchierà molte pentole.
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Da consumarsi entro...
Oscure volontà testamentarie coinvolgono Alice Allevi in un caso di interdizione che diviene un caso di omicidio quando il vecchio e burbero scrittore Azais muore in circostanze anomale.
La dottoressa Allevi brillante e pasticciona è di nuovo protagonista di questo libro sapientemente dosato, i toni cupi del thriller sono stemperati con l'ironia e con le stranezze della protagonista, le pagine intrise di nero e di rosa, dove la suspense del poliziesco è esaltata attraverso l'amore e l'humor della protagonista.
Alice è catalizzatore indiscusso della scena e la storia ruota intorno a lei, la trama si plasma con i suoi comportamenti, con i suoi umori, con i suoi amori. In un Roma simpatica e snella, sfondo mite delle vicende l'azione è frenetica, un tacchettare intrepido alla ricerca della verità non apparente, quella provata, quella che non può venire smentita, quella che non lascia spazio al dubbio.
Semplice, brioso e travolgente racchiude il lettore in una bolla distogliendolo dalla vita propria, coinvolgendolo nelle vicende. Il linguaggio pulito e scorrevole è infarcito di riferimenti a marche e pubblicità facilmente comprensibili e capaci di spiegare senza parole concetti talvolta elaborati. Questa caratteristica determina una forte contestualizzazione del romanzo, intrappolandolo in un preciso momento e rendendo ostica una rilettura estemporanea. La moda, la pubblicità e i modi di dire riportati obbligano conoscenze della società attuale approfondite, facili nell'immediato, ma sempre più ardue con il passare degli anni vista la fugacità e la labilità dei costumi sociali, dei “tormentoni” e dei cliché. Quando verranno meno queste chiavi di lettura, la sagacia e l'effervescenza verranno ostacolate dalle stesse parole che avevano fornito loro lo sprint e il dernier cri lascerà il passo al démodé.
Carino, ma da leggere prima che scada!
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Cosa si cela dietro la vita di ognuno?
"Non esistono libri belli o brutti...esiste solo la soggettività"
Appunto; e per me è un buon romanzo che si legge piacevolmente grazie all'acuta ed efficace amalgama di thriller e ironia; infatti, l'ironia, quando bene si sposa con la suspense, è di fondamentale importanza per rendere la lettura intrigante e trascinante. La storia narrata ben si intreccia con alcuni spunti di medicina legale e con il sospettare di tutti fino al gran finale che ha similitudini con le precise conclusioni del famoso Poirot.
Protagonista del romanzo è Alicia Allevi, specializzanda in medicina legale, già nota nel romanzo di esordio della scrittrice “L’allieva”, che ha l’incarico, insieme ad altri due colleghi, di valutare la capacità di intendere e volere di un anziano ed eccentrico scrittore Konrad Azais. Il motivo è dovuto alla decisione di quest’ultimo di creare una serie di problematiche circa la cospicua eredità che andrebbe in automatico ai suoi figli ma non è affatto scontata; ottenendo, infatti, l’interdizione del padre, i figli potrebbero immediatamente evitare qualsivoglia ostacolo per il possesso dei numerosi beni dell’anziano scrittore. Ma improvvisamente Azais muore; sembra un caso di suicidio e, qualora fosse così, andrebbe a vantaggio dei legittimi eredi. Alicia Allevi, pur non totalmente supportata dai suoi colleghi e malgrado le proprie altalenanti vicissitudini, vuole andare in fondo alla questione e di conseguenza si avventura in una vicenda enigmatica e complessa che sta dietro alla morte dello scrittore. La tenacia, il coraggio e l’arguzia della giovane specializzanda indirizza alla soluzione del mistero.
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Cartoline da Parigi...
Cosa ha a che fare lo scrittore ungherese Kondrad Azais, straordinario ed eccentrico genio della letteratura, con l’Istituto di medicina legale di Roma?
Tutto inizia con una richiesta di interdizione da parte dei perfidi figli dello scrittore, per i consueti motivi ereditari. Ma Azais non è affatto pazzo e ha dalla sua la piccola, stralunata e inquietante nipote Clara.
Secondo episodio delle avventure della caotica e goffa dottoressa Alice Allevi, l’ anatomopatologa creata dalla frizzante penna di Alessia Gazzola. Questa volta Alice si trova a far parte dell’equipe medica che deve decretare le effettive condizioni di salute mentale dello scrittore Azais. Ben presto però, dalla compilazione di una noiosa perizia, si passerà alle inaspettate indagini su due misteriosi delitti.
Cosa è accaduto ad Azais? E chi è Amélie Volange? La sua morte, violenta e inaspettata, è del tutto casuale o nasconde oscuri segreti, che tornano dal passato dello scrittore, insieme ai fantasmi troppo a lungo nascosti dal tempo, che reclamano ancora attenzione e tornano a tormentare la famiglia Azais da una Parigi malinconica e remota?
La dottoressa Allevi si troverà invischiata in questo intricato doppio caso e sentirà l’insopprimibile necessità di apportare il suo contributo (naturalmente non richiesto!) alle indagini.
Anche questa volta Alice è circondata dalla consueta miriade di personaggi: la sua famiglia, la deliziosa coinquilina giapponese Yukino, l’evanescente fidanzato giramondo Arthur, la melodrammatica Cordelia, l’arguto ispettore Calligaris, i colleghi, i superiori e tutte le figure che ruotano attorno all ’Istituto di medicina legale, sede lavorativa di Alice, sui quali ovviamente spicca il dispotico e affascinante dottor Claudio Conforti dallo sguardo magnetico e dall’ eloquio tagliente come un bisturi, che attira la giovane dottoressa come una calamita, minando pericolosamente il suo precario equilibrio sentimentale.
In questo episodio la Gazzola ha sviluppato maggiormente il lato giallo della vicenda, costruendo una trama intricata e appassionante, sfruttando un argomento inusuale quale il plagio letterario. Attraverso una serie di flashback abilmente incastonati nello svolgersi della vicenda, l’autrice, mentre ci conduce alla ricerca di indizi, tra autopsie e reperti sospetti, procede su un binario parallelo a raccontare la storia dello scrittore Azais, con la sua turbolenta giovinezza, la passione divorante per la letteratura, il legame fortissimo con l’amico-rivale Olivier Volange, spezzato dall’amore travolgente per la stessa donna, sullo sfondo di una Parigi retrò, carica d’incanto.
La prima parte della storia avvinghia l’attenzione del lettore con un ritmo incalzante che attira inesorabilmente e porta a voltare le pagine con voracità, cercando di inquadrare tutti gli aspetti della vicenda: l’ oscura famiglia Azais, i limacciosi rapporti tra i suoi componenti e Alice che si muove maldestra tra le pieghe di un racconto dai mille risvolti.
Alcuni aspetti del romanzo mi sono sembrati particolarmente riusciti. La descrizione della dimora dello scrittore, con la sua molle e sontuosa decadenza, l’atmosfera d’altri tempi che vi si respira (compreso il ricorrente profumo di torta!) e la caratterizzazione di alcuni personaggi, come quello della tormentata quindicenne Clara, arroccata nella sua stanzetta di bambola, con i suoi occhi pieni di segreti e i suoi tormenti di adolescente fuori dagli schemi, sono stati resi con grande abilità.
Nella seconda parte del romanzo, però, la tensione scompare e alcuni passaggi appaiono piuttosto lenti. Mi è sembrato anche che in certi punti la trama cedesse un po’, mostrando delle discrepanze, soprattutto in relazione ad alcune date. In certi punti la storia risulta abbastanza improbabile, con l’aggiunta improvvisa di nuovi personaggi, chiamati sul finale a risolvere dei nodi difficili.
L’ epilogo non troppo sorprendente, lascia un po’ delusi rispetto alla lunga ed elaborata costruzione narrativa da cui si era partiti e che aveva creato aspettative che sembrava dovessero condurre ad altri approdi .
Ciò comunque toglie poco alla generale piacevolezza della lettura, che regala alcune ore di spensieratezza mentre seguiamo Alice nella sua instancabile e rocambolesca attività!
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Una specializzanda...è per sempre?!!!
Continua la saga di Alice Allevi, in forza al reparto di Medicina Legale!
Un nuovo caso. Un delitto su cui la protagonista si getterà con il consueto generoso ed ingombrante trasporto....
Delizioso e soprattutto non banale.
Consigliatissimo.
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non si può non amarla!
beh che dire... ho amato Alice sin da subito del resto è un personaggio frizzate, di una curiosità sorprendente e naturalmente con quella capacità di cadere dalle nuvole o cacciarsi nei guai che fa sempre sorridere. ho letto il libro tutto d'un fiato e l'ho ammetto ci sono state delle parti particolarmente noiose che ho letto ma avrei preferito che non ci fossero... per il resto il libro è magnifico ti coinvolge, ti fa ridere ti fa riflettere e poi la scrittrice è talmente brava che sono arrivata all'ultima pagina del libro e ho fatto: nooo aspetta non può finire così! voglio sapere di più!
ora devo solo aspettare il nuovo... ma chissà quando uscirà!
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romanzo intrigante e travolgente
E’ un giallo appassionante, più del primo della serie, e le vicende sentimentali di Alice sono travolgenti. Bella, decisamente bella questa serie in cui la protagonista è una ragazza medico legale un po’ pasticciona e che ha la curiosità e l’intuito adatti ad affrontare e risolvere i casi che le si presentano nella sua professione, al punto che l’ispettore la ingaggia poi come collaboratrice; ma ti prende anche il lato rosa, sviluppato in entrambi i romanzi, mentre il lato comico è sviluppato soprattutto nel primo. Questo giallo mi ha coinvolto molto, in quanto racconta di uno scrittore anziano che muore per motivi misteriosi e si indaga sulla sua famiglia, sui suoi quattro figli di cui uno scrittore a tempo perso e l’altro pittore a tempo perso, si esplora la sua opera, ma si indaga anche sul suo passato venendo a scoprire che la sua opera principale e più famosa è opera di un plagio. E soprattutto il finale non conclude, nel senso che il giallo è risolto, ma c’è già l’aggancio per il libro successivo e le sue vicende sentimentali sono ancora in sospeso. Lo consiglio vivamente perché è una lettura che ti cattura dalla prima all’ultima pagina, ti trascina con le vicende sentimentali, è divertente e intrigante…
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cavallo che vince......
.....non si cambia !!!!! E' proprio vero, per me la Gazzola è stata proprio una piacevole scoperta. Già ammaliato dall'Allieva, ho letto con ingordigia questo secondo episodio (e dico secondo perchè credo ce ne saranno altri, anche in realtà dovrei dire terzo, dal momento che ho appena scoperto che in realtà l'Allieva non è il primo episodio ma piuttosto già un secondo !?!?!?!) !!! Più che un vero e proprio thriller si tratta di una commedy mascherata o, forse meglio, che si svolge sulla trama di un giallo. Non avendo la pretesa di un romanzo impegnato o thriller mozzafiato dalla trama contorta e complicata, si legge gradevolmente e si ride tantissimo (almeno io.......mi sono "sgnasciato"). Come detto per il primo libro, Alice mi sembra un mix ben riuscito tra Bridget Jones, Jordan e c'è anche qualcosa di "Grey's Anatomy". Poi, forse come in pochi altri libri di questo genere che ho letto, i personaggi che circondano Alice non sembrano secondari, anzi.......hanno una loro consistenza ben precisa e sono fondamentali per la riuscita e il senso in ogni punto della trama. Mi spiace che Yuchino sia tornata in Giappone, dato che ha confermato quanto detto in precedenza :".....è proprio giapponese...!!!". Ma Ichi è già entrato prepotentemente nel cuore della storia e già lo adoro. Mentre leggevo le ultime pagine me lo immaginavo acciambellato accanto a me sul divano, con il suo muso poggiato sulle mie gambe !?!?!
Ci sarebbero tante altre cose da dire ma.......a me i commenti kilometrici non piace leggerli per cui evito di scriverne !?!?!?!
Nel complesso quindi direi, e credo si sia capito, che questo secondo episodio mi è piaciuto molto e lo consiglio.
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Si può fare di più (se vuoi essere la Kinsella de'
Secondo romanzo di quella che si avvia essere una collana di romanzi (anche grazie al finale aperto di quest'ultimo), il libro di Alessia Gazzola come al solito si lascia leggere, guidato più dai personaggi secondari che dalla protagonista, Alice Allevi.
Come non amare Yukino o Cordelia? Ed il cane Ichi? Per non parlare poi di Arthur.
Alice invece galleggia sempre, è u personaggio che vorrei veder maturare, anche nel suo essere ingenua e pasticciona. Vorrei di più da lei, e anche dalla Gazzola che in alcune parti di questo libro è riuscita ad annoiarmi.
Resta comunque sempre un divertente libro da leggere, piacevole e non banale, che consiglio assolutamente.
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UN DIAMANTE E' PER SEMPRE, UN SEGRETO NO
"Il mio istituto di medicina legale è un amante malfidato che prende senza dare.
Come oggi, ennesima prova di antimeritocrazia. Tutto è cominciato con un breve ma intenso esame, perchè solo uno di noi - nemmeno fossimo in un reality - vincerà un posto per un microseminario di Scienze forensi a Parigi. Il piccolo concorso interno ha come candidati tutti noi specializzandi e se alla SNAI fossero aperte le scommesse io sarei quotata poco o niente. Sarebbe un grave errore perchè, com'è vero che mi chiamo Alice Allevi, mi darei all'abusivo esercizio di meretricio pur di vincere".
Tranquilli! Non è l'inizio di una puntata di Grey's anatomy, ma le prime righe del nuovo romanzo di Alessia Gazzola, in cui ritroviamo Alice là dove l'abbiamo lasciata, con alle spalle un anno in più da specializzanda, con il suo amato Arthur, con la sua poca voglia di studiare, con la perfida Wally e il Supremo, con la sua coinquilina Yukino e con una nuova new entry: la tenera palla di pelo Ichi!
La nostra giovane dottoressa è chiamata a partecipare ad un esame per un caso di interdizione di un noto scrittore: Konrad Azais, un vecchio appassionato di enigmistica, burbero ed eccentrico, ma affezionato alla sua nipotina Clara, personaggio che sarà fondamentale per la risoluzione del caso su cui Alice inizierà ad indagare insieme all'ispettore Calligaris, dopo che lo scrittore verrà ritrovato morto nella sua camera, apparentemente vittima di un suicidio, proprio dalla sua adorata nipote, che si chiuderà in un silenzio che non convincerà nè la dottoressa nè la polizia. A complicare le cose ci si mette anche un'altra morte improvvisa: quella di Amélie Volange, figlia di quello che ai tempi della giovinezza era il miglior amico di Konrad, Olivier, e di Catherine (con cui aveva avuto una precedente relazione), nonchè unica erede di quasi tutti i beni dell'anziano scrittore. Questo evento improvviso fa si che vengano sospettati di entrambe le morti i figli di Azais, increduli che il padre abbia lasciato tutti i suoi beni ad una perfetta sconosciuta.
Grazie a varie intuizioni di Alice, Calligaris riuscirà anche questa volta ad arrivare alla risoluzione di un caso alquanto contorto e ricco di colpi di scena, riconoscendo nella ragazza una degna collega da coltivare per il futuro.
Da parte sua Alice non ci delude mai, facendoci divertire e coinvolgendoci nella sua giovane vita di specializzanda piena di impegni, autopsie, cambiamenti e dubbi sentimentali... già perchè il dilemma è amletico: Claudio o Arthur??
Che fosse nato un nuovo personaggio lo avevamo già capito nel precedente romanzo della Gazzola, ma qui ne abbiamo la riconferma, dal momento che la fine lascia la porta spalancata ad un'altra avventura del nostro medico legale in erba!
Che dire? Romanzo scritto molto bene, è davvero divertente leggerlo e scorre che è una meraviglia, con divertenti inframezzi comici che rendono leggera una lettura che dato l'argomento, rischierebbe di diventare mortalmente pesante; originale e insolita l'idea di mettere come titoli di ciascun paragrafo una frase tratta da fiabe, opere, libri, canzoni e quant'altro... insomma leggetelo!
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Chick-lit incontra la medicina legale..in Italia
Alice Allevi, giovane specializzanda in anatomia patologica, bistrattata e sottovalutata da tutti…anche se ogni tanto qualche momento di gloria riesce a prenderselo…un pò superficiale e pasticciona, ma che si sa riscattare per simpatia e normalità. Per non parlare delle sue velleità investigative, quasi quasi più sue che non la medicina legale, è un “personaggio” che ha saputo conquistarsi da subito le mie simpatie. Perchè Alessia Gazzola ha saputo caratterizzarla bene nelle sue peculiarità e nel suo essere, alla fine, “comune”. Una semplice ragazza dei giorni nostri…piena di pensieri contraddittori sulla prorpia vita privata, ma ricca di interessi e di curiosità (che la farà finire ovviamente in un sacco di guai).
Come sono ben caratterizzati i personaggi secondari e comprimari.
Arthur: fidanzato, reporter giramondo, figlio del “Supremo” -il capo di Alice-, di origine inglese ma con dimora attuale a Parigi (per cui all’inizio del romanzo Alice si farà in quattro per vincere un micro seminario nella città dell’amore…con intenti tutt’altro che accademici), egoista e -insomma- a conti fatti stronzetto.
Claudio: medico legale, dongiovanni, ambiguo -ma non poi così tanto alla fine dato che si capisce benissimo cosa vuole- con Alice, arrogante, so-tutto-io, egoista e -insomma- a conti fatti- stronzetto (eumh?! XD).
Yukino: compagna di appartamento, giapponese in Italia per studi, fonte di vivacità e amante delle sane maratone di anime/serie tv, con una passione poco nascosta per i cani che le farà adottare un bastardino che poi rimarrà ad Alice.
Ambra, Lara, Cordelia e chi più ne ha più ne metta. Ma una cosa li accomuna tutti, sanno rendersi simpatici o antipatici a seconda…ma comunque risultano sempre veri.
Mi ha stupito, più che altro, quanto in rapporto siano presenti più personaggi antipatici e/o egoisti rispetto alle controparti simpatiche. Una scelta strana, atipica, che ha saputo donare un “non so che” in più al romanzo. Perchè invece di infastidire questi “anti-eroi” mi hanno fatto sorridere spesso e volentieri per le loro idiosincrasie.
Poi, come la stessa autrice ha più volte rimarcato, i suoi romanzi non intendono accostarsi ai medical-thriller di Patricia Cornwell bensì essere dei chick-lit che mescolando al loro interno una parte urbana e spigliata ad un’altra più seria dovuta alla medicina e all’investigazione.
Un’investigazione deduttiva dove Alice, per la sua proverbiale e maledetta curiosità, non resiste ad immischiarsi dove non dovrebbe. Non riesce a fare a meno di domandarsi cosa sia successo e quindi rimurgina e pensa, pensa e rimurgina, si fa coinvolgere a livello umano dove dovrebbe invece mantenersi distaccata e professionale, come la medicina richiede.
Spingendo chi le stà attorno, con quel suo savoir-faire da sono-in-cerca-di-guai, a darle manforte…loro malgrado.
In tutto questo è coadiuvata e supportata dall’ispettore di polizia che la sprona, molto più di quanto facciano i suoi capi del reparto di medicina legale per stimolarla nel lavoro medico di tutti i giorni (e poi ci si chiede perchè cerchi sbocchi alla vivacità che le è propria), a invischiarsi sempre più nei casi. Finchè la frittata è fatta…di nuovo.
Il caso nascerà, questa volta, con la dipartita di un noto scrittore -l’anziano Konrad Azais- che verrà trovato morto in casa della figlia presso cui viveva, per cause apparentemente naturali. Ma estremamente sospette alla nostra Alice…sopratutto se si pensa che la stessa era stata inviata pochi giorni prima, su ordine del tribunale, per una richiesta di interdizione fatta dai tre figli maschi dell’uomo, arrabbiati per una lettera in cui il padre annunciava di aver destinato in eredità il suo intero patrimonio ad una non meglio identificata LEI.
Gli interrogativi, le nuove e sempre più sorprendenti scoperte porteranno il lettore a incolpare prima l’uno, poi l’altro dei famigliari di Azais, senza venirne però mai a capo. Altri segreti di famiglia verranno alla luce e si intrecceranno alla vicenda in un modo veramente ben gestito da Alessia Gazzola, che riesce a mantenere quindi fino alla fine il lettore sul filo del dubbio.
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Un comedy-thriller che non delude le aspettative,
Ho trovato questo 'sequel' de 'L'allieva' ancor più vivace e denso di profondità del primo. Alessia Gazzola ha un senso dell'immaginazione colorato ed al contempo reale, più che realistico: il romanzo si rilassa in una storia talmente ben narrata, da sembrare raccontata a voce. Personalmente, al di là dello stile frizzante e mai monotono dell'autrice, ho adorato i riferimenti musicali: dettagli originali che attribuiscono alla narrazione una profondità sensoriale molto incisiva e che, incastonati in scene ben disegnate e dinamiche, sembrano impreziosire il romanzo di una personalità realistica piuttosto originale, perchè romanzata eppure mai priva della sua veridicità. Anche i personaggi crescono insieme alle parole e non vengono mai privati dei loro mondi introspettivi. Divertente, appassionante e ben scritto, proprio come il primo, ma due volte di più. :)
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