Le perfezioni provvisorie
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Questa volta non ci siamo
Il terzo capitolo della serie mi aveva abituata male, fino ad allora era sempre stato un crescendo, libro dopo libro mi sentivo sempre più coinvolta e piacevolmente colpita, fino a questo quarto capitolo.
Se nel terzo il nostro avvocato provava un pò a fare l'investigatore, ma rimaneva pur sempre un avvocato...in questo libro Carofiglio si deve esser dimenticato il vero lavoro del suo protagonista, l'avvocato Guerrieri investigatore, almeno per me, non va.
La storia all'inizio è interessante, una ragazza è scomparsa ormai da qualche tempo e gli indizi sono davvero pochi, tanto che il caso rischia di essere archiviato ed è qui che entra in gioco Guerrieri.
Il problema principale è che per gran parte del libro le mie perplessità sulla trama non sono diminute e se nel terzo capitolo gli "spazi morti" erano quasi spariti, qui farciscono gran parte della storia.
Un Carofiglio per me deludente, mi ero abituata male e questa "doccia fredda" mi fa affrontare i prossimi libri con meno serenità; prima era la piacevolezza di iniziarne uno nuovo, ora la speranza che l'autore non si sia perso del tutto e torni in carreggiata.
Buona lettura!
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Le imperfezioni permanenti..
A volte, leggendo certi romanzi e tenendo conto dell'enorme successo che hanno riscontrato, rifletto: 'forse sono ancora in tempo per dare una svolta alla mia vita, prendo spunto da una delle tante vicende di cronaca recenti, la scomparsa misteriosa ed insoluta di ragazze adolescenti, aggiungo qualche elemento nuovo generato dalla mia fervida fantasia, una spruzzatina di sesso qua e là, neanche troppo spinto, un pò di autocritica che non fa mai male, costruendo un'immagine di me tra l'idiota, con l'aria da intelligente, ed il figo con la tendenza alla sfiga.. giusto così per confondere le idee e coprire l'intero ventaglio dei gusti in fatto di uomini delle mie future lettrici.. ed il gioco è fatto.
Da domani sono anche io un grande scrittore...'
Forse Carofiglio gode del successo e dei premi ricevuti per i romanzi pubblicati precedentemente, è un bell'uomo, fascinoso, di grande prestigio, magistrato, ma basta tutto ciò per fare di un libro un capolavoro, come molti hanno giudicato 'Le perfezioni provvisorie'?
Personalmente ho notato una mediocrità imperante e costante in tutto il libro, sia per la trama, scontata, prevedibile, da fiction televisiva, sia per lo stile di scrittura, arido, monocorde.
Mi chiedo: uno scrittore di tal calibro può iniziare un libro con 'Tutto cominciò...' ???
quando l'ho letto ho dovuto fare uno sforzo notevole per proseguire oltre, avrei fatto meglio a lasciar perdere subito... ci mancava solo che terminasse con '.. e vissero felici e contenti.'
Tempo fa avevo letto un altro romanzo di Carofiglio, 'Nè qui, nè altrove. Una notte a Bari'; non mi era dispiaciuto, certo non un capolavoro, ma i personaggi erano caratterizzati con più cura, con maggiore profondità; e poi c'era sullo sfondo Bari, la città dove ho vissuto gli anni più intensi della mia vita,
quelli degli studi universitari, e quindi ritrovare tra le pagine del libro luoghi ed immagini del capoluogo pugliese ha sicuramente contribuito a farmi apprezzare quel romanzo.
Ed è forse questo il motivo che mi ha indotto a leggere 'Le perfezioni provvisorie' ma ne sono rimasto deluso anche da questo punto di vista perchè la città barese qui fa solo da sfondo, peraltro descritto in modo superficiale e sciatto; e nella città di Bari non mancano certo angoli, quartieri, locali più o meno conosciuti che sarebbero stati ben adatti per fare da cornice ad un vero romanzo dalle tinte noir, senza nulla da invidiare per esempio alla Marsiglia di Izzo.. ma, ahimè, Carofiglio non è Izzo.
E poi, ma questa è una sensazione del tutto soggettiva, ho avvertito un'antipatia 'a pelle' verso l'autore: sarà forse per le innumerevoli citazioni, spesso 'gratuite', che dissemina un pò ovunque, non so, ma se è vero che i libri riflettono l'anima dell'autore, questa è assolutamente insopportabile.
Vi pare plausibile che, seduto sul letto in una camera d'albergo e sottoposto alle avances esplicite e disinibite di una ventenne tentatrice, il protagonista, quarantenne avvocato Guerrieri, cosa pensa prima di cadere nel vortice del peccato?
'Prima di sparire sentii risuonarmi nella testa dei versi:
Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?'
Ma mi faccia il piacere, Carofiglio!!!
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Io Guido Guerrieri
Un vecchio amico civilista, una ragazza scomparsa e la sua famiglia afflitta trascinano le vicende dell'avv. Guerrieri, più investigatore privato che penalista in questo “Le perfezioni provvisorie”.
Un romanzo incentrato sull'uomo e sull'io, mettendo in luce le stranezze che si nascondono dentro le pieghe della quotidianità. Un'analisi, non troppo approfondita, ma gradevole, sulle maschere che ciascuno indossa quando si presenta in società che si sgretolano con una conoscenza più approfondita. La vita di un avvocato apparentemente ordinata e strutturata in contrasto con quella di un uomo alla ricerca di se stesso con un sacco da boxe come confessore e una puttana redenta come amica intrecciano le storie di una brava ragazza di buona famiglia rivelatasi, ben presto, tutt'altro. Al di là delle apparenze, la verità, almeno quella che Carofiglio vuole mettere in luce in un Bari un po' troppo New York style.
Parole e linguaggio fluidi e accattivanti trascinano un romanzo della trama prevedibile e dal finale scontato individuabile fin dalle prima pagine. Un lavoro ricco di flashback e pensieri a confessare ciò che non si può o non si vuole dire a voce alta, tante digressioni a caratterizzare il racconto più della trama stessa. Divagazioni simpatiche e brillanti che riescono a prendere il sopravvento sulle vicende principali, relegadole a sfondo. Ovviamente, l'alternanza tra trama e analessi è infarcita dalle immancabili citazioni letterarie e musicali come pubblicità in un film, talvolta talmente zeppa da indurre ad andare al bar per il pop-corn, in attesa che il film continui.
In mezzo a questo caotico susseguirsi di fatti si innestano alcune perle come la descrizione dei genitori della ragazza scomparsa caratterizzati elegantemente attraverso il loro dolore e la loro speranza o la descrizione di un animale colpito dalla cattiveria umana.
Inutile dire che c'è di meglio, anche tra i romanzi di Carofiglio stesso, ma sicuramente quelli peggio sono la maggioranza, quindi vista la dimensione e l'impegno che richiede può essere annoverato tra le letture piacevoli da fare per riempire un periodo di svago o di relax.
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Mister Sacco
Adoro quest’autore ed il suo modo di scrivere, il suo modo di utilizzare la lingua italiana in maniera davvero impeccabile. La storia è quella di un’indagine condotta, in via privata, da un avvocato, che è il protagonista principale. Un uomo particolare, che parla con il proprio sacco, a cui tira pugni, della sua vita emotiva, che sembra un film muto. Un uomo che ha visto le sue aspirazioni ingenue ingoiate dai crepacci micidiali della vita. Un uomo che, nella sua vita, ha comunque pensato e creduto che il mondo si può cambiare anche dal basso. Un uomo che ha attraversato strisce sottili, euforiche e provvisorie, su cui era bello stare, perché solo quello che è provvisorio è perfetto. Dall’esame di un fascicolo, raccontato in un modo talmente limpido che ti sembra di avere le carte davanti agli occhi, l’avvocato decide di andare oltre, di contattare alcuni personaggi che possono essere fonte di una piega non vista ad un primo esame e che occorre approfondire. L’avvocato intraprende quindi un’indagine che, a tratti, sembra un’arrampicata su un bel vetro lucido, oppure un percorso a tentoni, per capire cosa c’è dentro questo buio. E la risoluzione del mistero arriva proprio dall’aver rilevato un’assenza. E capire la verità, definitiva, lo porta ad una terrificante vertigine di irrealtà di cui ti senti, inevitabilmente, parte.
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Neve sull’alta società
Le perfezioni provvisorie è il quarto romanzo che ha come protagonista l'avvocato Guerrieri.
Guido Guerrieri esercita la professione di penalista a Bari, ma in questo episodio svolge le funzioni di un détective privato, sollecitato – alla vigilia della discussione di un ricorso in Cassazione a Roma - da un amico civilista. Questi gli presenta i coniugi Ferraro, che gli sottopongono il caso di Manuela, la figlia studentessa universitaria scomparsa da oltre sei mesi. Le indagini svolte dagli inquirenti e la partecipazione a una trasmissione televisiva dedicata alle sparizioni (sì, proprio quella!) sono state infruttuose.
Di Manuela si sono perse le tracce mentre tornava da un fine settimana trascorso con gli amici in un villaggio turistico esclusivo.
Guerrieri svolge le sue indagini brancolando nel buio: intervista informatori, contatta le amiche di Manuela e l'ex fidanzato, il maggior sospettato, sul quale incombe – come aggravante - l’ombra dello stalking.
La storia sembra assumere una piega ben precisa, quando comincia a farsi strada l’ipotesi di un reato connesso ad assunzione e spaccio di cocaina.
Sarà un particolare – una specie di scintilla nella mente dell’avvocato, scoccata dall’intuito e dall’analisi dei dettagli - a suggerire l’amara soluzione del caso.
Nel corso delle sue indagini, Guerrieri ha modo di intessere due rapporti: quello con Nadia, ex prostituta che gestisce un locale gay. Guerrieri, in passato, era riuscito a farla assolvere dall’accusa di sfruttamento della prostituzione, eccependo un vizio formale durante il processo. Tra i due si instaura una sincera amicizia, mentre il quarantenne avvocato si sente attratto da Caterina, la migliore amica di Manuela, una ragazza vivace, disinvolta e sfrontata che nel corso delle ricerche affianca l’avvocato del quale sembra essersi incapricciata.
Guido Guerrieri è un personaggio malinconico. Si divide tra lavoro e attività come la musica, i giri in bicicletta, la lettura e il pugilato, che lo vede conversare durante gli allenamenti domestici … con il sacco da boxe!
Il romanzo è avvincente, disseminato com’è di casi giudiziari che tuttavia non lo rendono un legal thriller in senso tecnico, perché sono occasioni di arricchimento della narrazione piuttosto che elementi necessari allo sviluppo della trama. Anche perché l’attenzione di Carofiglio sembra concentrarsi prevalentemente sull’analisi psicologica dei personaggi e sulla descrizione della società barese, con particolare riferimento – in questo caso – all’alta borghesia: un mondo apparentemente equilibrato e invidiabile che in realtà nasconde risvolti oscuri e inquieti, nei quali talvolta si aprono sprazzi e squarci di provvisori e perfetti momenti di felicità. Le perfezioni provvisorie che danno il titolo al romanzo…
Bruno Elpis
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Le Perfezioni Provvisorie
In un'ambientazione viva e reale, l'avvocato Guerrieri affronta il caso della sparizione di una ragazza. Nei panni dell'investigatore muove passi incerti con la classica simpatia e sobrietà che lo contraddistinguono.
Basta.... non posso recensire "normalmente" questo libro.... io amo quest'uomo!!! lo adoro, lo trovo eccezionale, stimo ogni sua mossa, ogni sua trovata, trovo conforto e senso di empatia nei suoi pensieri, mi viene naturale accostarlo a me durante tutta la lettura. Non mi interessa niente della storia, della trama, di chi abbia fatto cosa e perchè... Adoro l'ambiente in cui vive, il caldo deserto delle strade in cui passeggia di notte, i sapori forti e pungenti delle cose che mangia e del vino che beve. Amo il suo confidente più intimo, il sacco, colui il quale ha il privilegio riservatissimo di poter ascoltare ogni suo intimo pensiero.
Guerrieri risolverà o meno il caso? poco importa, l'importante è aver avuto ancora una volta la possibilità di tornare in questo splendido angolo di Puglia. Questa la mia personalissima perfezione provvisoria.
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Il sacco è una buona idea
“Il rimedio all’imprevidibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere le promesse." Hannah Arendt.
Nonostante questo romanzo di Carofiglio sia quello che mi è piaciuto meno, la sua capacità di coinvolgimento, nei sentimenti e nei pensieri è per me tale che va oltre la narrazione. Ci sono libri che mi coinvolgono per la storia, dove la storia è indiscussa protagonista, ti prendono, e li leggi in trepidante attesa della pagina successiva; e altri che ti prendono per tutto il resto, per la perfetta costruzione dell’ambientazione e di tutto ciò che in essa si muove, per la capacità di raccontarla così nei dettagli eppure nell’essenziale. Intimo e sincero.
Mi piace il suo provare rabbia nella quotidianità. E mi piace la descrizione dei posti.
Mi piacciono le sue citazioni, e resto stupita rendendomi conto che rispecchiano il mio pensiero mentre leggo. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
…“Il modo migliore per realizzare i propri sogni è svegliarsi” Paul Valéry
…“Rimanemmo un istante a guardarci. C’era qualcosa di più complicato della timidezza, negli occhi di quell’uomo. Come un’abitudine alla paura, una disciplina per governarla, sapendo che era e sarebbe stata sempre lì, in agguato. Nei miei occhi credo ci fosse stupore. Mi chiesi se avessi mai letto qualcosa di Valéry. Non ne ero sicuro. […] Non so se agli altri capita la stessa cosa, ma io ho voglia di condividere quello che leggo. …”
Anche in questo romanzo ritroviamo il nostro Guido sperduto nella sua solitudine, ma non del tutto. C’è sempre il sacco, il suo amico sacco. Un sacco a cui tirar pugni per sfogarsi anche con le parole. A cui raccontare liberamente, perché lui ti ascolta. Insomma un amico vero. Sempre lì. Ad attenderti quando rientri a casa.
“Adesso, invece, tutto andava al suo posto in una misteriosa sincronia di immagini, suoni, odori, nomi e oggetti concreti. Tutto insieme.
Il mangiadischi, il mottarello, le penne a quattro colori, Pippi Calzelunghe , le magliette Fruit of the Loom, …, Hit Parade, …, la graziella cross gialla e arancione con il sellone, il subbuteo, …, i ghiaccioli che lasciavano la lingua colorata, Paperinik, Sandokan, Tarzan, …, la gomma pane, il club di Topolino, il flipper, il biliardino, …, i cappelli con i copri orecchie, il lego, il monopoli, giocare con le figurine dei calciatori, il primo canale, il secondo canale e basta, la tv dei ragazzi, il latte della centrale, la luce fioca della cucina dei nonni, i sussidiari, la pasta al forno dai nonni la domenica.
La luce che filtrava attraverso la porta socchiusa della mia cameretta, i rumori della casa sempre più attutiti e per ultimi, sempre, i passi leggeri di mia madre mentre mi addormentavo.”
Grazie Carofiglio.
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Povero di emozioni
Un'altro racconto che ha per protagonista l'avvocato Guerrieri, il quale stavolta lascia i panni dell'avvocato per diventare detective in una storia di droga e cattive amicizie. Al centro della trama, che si snoda tra Bari e Roma, la misteriosa sparizione di una giovane barese; i suoi genitori, nel tentativo di evitare l'archiviazione del caso, si risolvono a Guerrieri affinchè trovi nuovi elementi che possano tenere aperto il caso e far continuare le indagini.
A mio modo di vedere, Carofiglio si dilunga troppo nei monologhi del protagonista, nei suoi flashback, nelle sue chiacchierate con "l'amico sacco" a discapito della trama, del caso in sè, che risulta sterile, come se rimanesse in uno stato embrionale; questa mia impressione coinvolge anche la relazione con la barista, ex-maitresse e sua cliente Nadia, che inizialmente promette qualcosa di più di una semplice affinità d'animo, ma che poi non ha un'evoluzione. La scrittura risulta fluida, il libro si fa leggere, ma non mi ha suscitato alcuna emozione, se non nel finale...
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Black Tie Black Noise
Si, amo incondizionatamente il noir italiano, con le sue atmosfere, i suoi ritmi, i suoi sapori. Le storie sono spesso introspezioni dell’animo umano, si soffermano sulle sue miserie, preferendo raccontare perché siamo capaci di spingerci oltre il limite, invece che come.
Gianrico Carofiglio è uno dei maestri, attinge dai classici del genere, ci aggiunge la sua sensibilità e umanità, è attento alle cronache, ed è quasi indissolubile il suo legame con il protagonista, l’Avvocato Guerrieri (ricordiamo che l’autore è un magistrato), giunto oramai al quarto capitolo.
Non mi soffermo sugli altri tre libri, diciamo però che Guerrieri oggi ha raggiunto una certa stabilità professionale e personale, anche se alla carriera di discreto successo si contrappone una vita privata decisamente solitaria. Forse è per questo che si lascia intrigare dalla sparizione di Manuela, giovane figlia di una famiglia benestante di Bari. E’ passato oramai diverso tempo da quando è stata vista l’ultima volta alla stazione di Ostuni, occorre, in fretta ma con discrezione, raccogliere ulteriori elementi di indagine per non far chiudere il caso.
Non aggiungo ovviamente altro alla trama, posso solo dirvi che ancora una volta vi troverete a fare un viaggio in compagnia dell’Avv. Guerrieri, dove incontrerete diversi personaggi, alcuni puri, altri meschini, e rifletterete su quanto vale oggi il nostro senso etico, mentre percorrerete le vie di una Bari notturna, silenziosa, ma rassicurante.
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Le perfezioni provvisorie
Di tutti i libri di Gianrico Carofiglio, con protagonista l'Avv. Guerrieri, questo è sicuramente quello con una trama dal sapore più intenso e con un colore più giallo.
Non conosco bene il motivo, forse perchè i luoghi descritti dall'autore sono da me molto conosciuti e quindi più apprezzabili (ci ho lavorato per 5 anni), sicuramente mi sono sentito, alla fine della lettura, fortemente avvolto da un'aura malinconica che mi ha lasciato soddisfatto.
Guerrieri si ritrova ad indagare sul caso di una sparizione di una ragazza ma allo stesso tempo cerca di ritrovare se stesso, con i suoi ricordi di una giovinezza che comincia a sbiadire ma rinfrancata da un animo generoso.
Mi hanno colpito le figure dei genitori della ragazza scomparsa, ognuna con una sua sofferenza distinta nel campionario che viaggia per i due estremi, la follia della disperazione e la freddezza razionale.
Lo stile è sempre diretto, senza inutili descrizioni che avrebbero potuto appesantire, quella che secondo me è l'opera meglio riuscita sull'Avv. Guerrieri, i personaggi sia primari che secondari sono dei piccoli camei di cui il libro ne rimane arricchito, la trama è un susseguirsi di eventi a volte scontati ma a volte sperati e mai raggiunti, questo ha reso la storia sicuramente più frizzante.
Dare un punteggio massimo alla piacevolezza dell'opera è l'unica perfezione costante del libro.
Per paragonare la soddisfazione che si raggiunge alla fine della lettura posso solo aggiungere di essermi sentito all'arrivo di un porto sicuro dopo una grande tempesta...
Culinariamente parlando è stato come arrivare a casa dei miei dove mi viene servito un bel piatto di spaghetti con cozze e pomodorini saporitissimi, con un sapore intriso di prezzemolo tritato, aglio e un pizzico di peperoncino, che hanno un sapore antico, bagnati da un bel bicchiere di vino rosato pugliese, chi legge il libro potrà capire.
Consigliata la lettura in dosi smisurate.
Syd
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Le perfezioni provvisorie
Sono andata a "trovare" per la quarta volta Guido,il protagonista dei gialli di Carofiglio, e anche questa volta è stato un incontro più che piacevole.
Guido, in PERFEZIONI PROVVISORIE, accantona per un attimo i panni di semplice avvocato per investigare sulla scomparsa avvenuta qualche mese prima, di una giovane ragazza, Manuela. Inizialmente Guido è scettico se accettare l'incarico o meno anche perché esula della sue competenze, ma poi una volta lette le carte decide di incontrare i personaggi coinvolti nell'inchiesta, per vedere se effettivamente sarà in grado di carpire qualche dettaglio che a suo tempo non era stato scoperto. Tra i vari personaggi conoscerà Caterina, la migliore amica di Manuela, che si renderà molto disponibile per aiutarlo a risolvere il caso.
Oltre all'aspetto investigativo che mi ha incuriosita, la storia in parallelo è quella che forse preferisco, le sue chiacchierate con il Sacco da pugile, i suoi ragionamenti sulla vita, i riferimenti alla musica e ai libri, i ricordi di quando era piccolo....E poi l'incontro con Nadia, ex cliente, che attualmente gestisce un locale che il protagonista inizierà a frequentare, solletica la fantasia del lettore rispetto alla sua vita sentimentale. Mi piace questo mix di situazioni che si snodano nel libro, non solo il "giallo", ma anche tutti quegli elementi di vita che rendono il protagonista reale.
Complimenti a Carofiglio il suo stile si scrittura ironicamente intelligente e ricercato nella sua semplicità, è una costante dei suoi libri che non stufa mai.
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Provvisorietà delle apparenze, fra trasalimenti, m
In una Bari inedita e affascinante il protagonista, l'avvocato Guerrieri, si presenta come un personaggio quanto mai abitudinario e per niente avvezzo ai cambiamenti; lo spostamento dell'ubicazione dello studio, la dipartita della moglie: tutto sembra infrangere l'equilibrio della vita di questo individuo che si trova smarrito, privo dei quotidiani riferimenti. Un collega gli propone un incarico inaspettato: per la sua esperienza in ambito penale, Guerrieri sembra la persona più adatta per occuparsi di un'indagine che appare priva di sviluppi. Si sono perse le tracce di una ragazza di ritorno da un mondano fine settimana in campagna con gli amici. L'unica ipotesi apparentemente percorribile, quella del violento fidanzato della ragazza, è smentita in realtà dalle prove che ne attestano in quel giorno, la permanenza in una località estera.
Improvvisandosi investigatore, l'avvocato interroga le persone più prossime alla vittima; acquisisce informazioni, apparentemente prive di significato, che tuttavia forgiano, negli ultimi capitoli, un finale inatteso e sconvolgente.
La vita è in perpetuo dinamismo. E' questo il messaggio centrale che questo libro imprime con i suoi travolgenti intarsi narrativi.
Il protagonista abitudinario, l'uomo borghese medio assuefatto ad una vita alienante, spalanca all'improvviso gli occhi su un mondo in piena metamorfosi, un mondo fatto di individui mobili, dinamici. Non vi è nulla di totalmente perfetto o imperfetto, le perfezioni sono provvisorie, momentanee, effimere. Le apparenze tradiscono un'immagine distorta del mondo, sottolineano soltanto un frammento dell'individuo. L'uomo si trova costantemente in un equilibrio provvisorio fra bene e male, tra giustizia e colpevolezza, tra rettitudine e malvagità. Sono personaggi, quelli di questa storia, che crescono insieme alle parole, che maturano e che lentamente acquisiscono caratteri propri, si delineano, si chiariscono. Tutto ciò dà una dimensione infinitamente complessa, arguta e ponderata al contesto della vicenda, che, pur a tratti banale, restituisce un ritratto ineccepibile del nostro tempo.
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le provvisorieta'...
Guido Guerrieri,quarantacinquenne,avvocato penalista, divorziato,conduce una vita solitaria,tra lavoro,casa,dove dove avvengono le sue immaginarie conversazioni con l' amato sacco da box e dove sprofonda nelle sue adorate letture,ogni tanto un salto al locale di una sua ex cliente,Nadia,una donna affascinante e intragante,dall'animo limpido,in contrasto con un passato che proprio limpido non lo e' stato.Un giorno un vecchio collega gli propone di collaborare ad un inchiesta:Manuela, studentessa universitaria, e' scomparsa,inizialmente esitante poi si lascia coinvolgere dal caso,vestendo in fretta i panni dell'investigatore.Si mettera' in contatto con amiche e amici della ragazza, quella che sembrera' contribuire di piu' alla indagini sara' la migliore amica di Manuela,Caterina...l'esatto contrario di Nadia,la giovane donna sembrerebbe dover rappresentare il classico prototipo di "ragazza per bene" mentre invece possiede un carattere arrogante e nasconde un animo calcolatore e spietato.Il particolare di questo romanzo non sta propriamente nell'enigma del caso,che e' facilmente intuibile, ma nella personalita' del protagonista,nelle sue riflessioni sulla vita,dei lunghi e brevi percorsi nel passato ,nella morale che mette a confronto con la sua attivita' di penalista,la sua malinconia mista ad una sorta di ironia intelligente e acuta con la quale si definisce un perdente nato.Sospesi,in un mondo instabile,ricco di congetture e di meschinita' nascoste dietro le maschere dell'ipocrisia,dei brevi momenti di felicita' provvisoria...e Nadia,l'ex prostituta dall'animo nobile,la faccia opposta di cio' che ha conosciuto durante le orribili scoperte del "caso Manuela",la speranza per un nuovo avvenire.Lo stile di Carofiglio e' intelligente,sottile e insieme umoristico , la struttura del protagonista,Guido Guerrieri, una figura fortemente umana malinconica e autoironica, che l'autore riesce a non far mai cadare nella banalita' del buonismo e dell'autocommiserazione.
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OTTIMO
CAROFIGLIO non mi delude mai! La malinconia di fondo del suo protagonista mi ricorda un pò l'ultimo Montalbano...
Invecchiando, il suo protagonista ha assunto questa patina di tristezza, ma è sfumata, si percepisce in modo leggero....
Interessante anche il rapporto di Guido Guerrieri col "sacco" da pugilato, che diventa una figura vera e propria del romanzo; un amico-confidente con cui di volta in volta sfogarsi, riflettere, ricordare.
La storia è impostata alla solita maniera: parte in sordina, non sembra cioè neppure un giallo che si rispetti; poi si snoda a poco a poco, e ti accorgi che diventa intrigante, ti riserva qualche sorpresa....
A me piace moltissimo la storia personale di Guerrieri, dietro la vicenda da risolvere; interessanti le figure di donna che ruotano intorno a lui...
In questo caso, la migliore è senz'altro Caterina, l'amica della ragazza scomparsa : giovane, bella, quasi sfrontata... e Guerrieri ne è attratto, anche se non vorrebbe...sapete, la differenza di età!
A questo proposito, ci sono un paio di brani veramente gustosi, che fanno ridere e pensare!!
Altro personaggio femminile di tutto riguardo è Nadia, amica di Guido, ex sua cliente ed ex prostituta d'alto bordo..una donna intelligente e piacevole, come lui circondata da una tristezza impalpabile, affascinante!
Per chi ama questo tipo di poliziesco, senz'altro da leggere!
Voto:ottimo
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Ben scritto
Un giallo un pò atipico, sicuramente ben scritto, mai noioso nonostante le frequenti digressioni e riflessioni del protagonista, che permettono all'autore di "confezionare " bene un racconto giallo che sia nello sviluppo della trama che nella conclusione non mi è parso eccezionale. Anzi proprio in funzione di ciò mi chiedo se sono questi voli col pensiero e con il ricordo di Guerrieri , le sue garbate considerazioni , a fare da "spalla" al racconto giallo o quest'ultimo non sia un pretesto per raccontare ironicamente i dubbi, i rimpianti , la ricerca di un nuovo equilibrio di un professionista quarantenne in cui molti si possono identificare. E' stata comunque una lettura piacevole.
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L'avvocato Guerrieri sta invecchiando
Ambientazione raffinata, stile scorrevole e garbato, come sempre, anche la trama è accattivante, ma, forse, sotto sotto un minimo prevedibile, tuttavia questo romanzo, per me, è un leggero passo indietro rispetto alla precedente produzione di Carofiglio, Sarà perchè pigia troppo sul tasto della sopraggiunta "maturità" del protagonista, (nemmeno avesse 70 anni!!!), sarà perchè alcuni comportamenti dei personaggi, per noi suoi lettori affezionati, risultano prevedibili, sarà per il fatto che un uomo di successo poco oltre i quaranta dovrebbe continuare a guardare avanti e non troppo indietro come invece fa il protagonista, comunque sia il romanzo lascia un sapore di nostalgia che suona leggermente falso. Aspettando, peraltro fiduciosi, una nuova "impresa" dell'avvocato Guerrieri riponiamo questo romanzo accanto agli altri di un autore italiano tra i più interessanti degli ultimi anni.
Da leggere
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Un autore che non decolla
La scrittura è banale, e altrettanto lo è la figura del protagonista. Carofiglio vive di rendita della sua esperienza di magistrato, ma i suoi libri non vanno oltre il livello della lettura da treno: lo leggo gradevolmente durante il viaggio e all'arrivo lo abbandono sul sedile, da tempo nei miei scaffali non c'è più posto per libri di questo livello.
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La maturità di Carofiglio
L'Avvocato Guerrieri (e Carofiglio) come il buon vino migliorano invecchiando e questo romanzo mi sembra che segni il raggiungimento della piena maturità per l'autore barese. Quello stile noir satirico che rende Guerrieri una sorta di Philip Marlowe alle orecchiette, coinvolge il lettore che si affeziona ai personaggi ed ai luoghi, sentendo gli odori e vedendo i colori di Bari attraverso i sensi dei protagonisti. Che dire, bello come sempre, bello ancor di più: Carofiglio raramente ci delude e stavolta si supera pure.
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Le perfezioni provvisorie
Guido Guerrieri è un avvocato penalista che, a 45 anni, ancora non ha capito se ama profondamente o profondamente disprezza la propria professione. E' divorziato, soffre di improvvisi attacchi di malinconia che prova a tenere a bada prendendo a pugni un sacco da box , in casa, con cui intrattiene a volte improbabili, conversazioni, e passeggiando da solo di notte. Guido passeggia per la sua Bari anche per mettere ordine nei propri pensieri, assalito da improvvisi ricordi di gioventù che lo portano a fare bilanci ad inventariare persone e luoghi che non ci sono più. In questi vagabondaggi notturni si imbatte in un locale gay: Il Chelsey Hotel n.2 -che è anche il titolo di una sua canzone preferita- gestito da un'ex prostituta che è anche una sua ex cliente Nadia. Nadia ha come compagno fisso Rocco, un cane corso salvato dai combattimenti clandestini, ammira ed è attratta da Guido...MA la storia non è qui, è altrove e comincia con la telefonata di un collega che lo invita a trovare nuovi elementi di indagine per conto di due genitori la cui figlia è, improvvisamente scomparsa dopo un fine settimana con amici, ad Ostuni. E' un lavoro strano per Guido che dovrà vestire più i panni dell'investigatore che quelli di avvocato; incontrerà e sentirà tutti gli amici di Manuela, la ragazza scomparsa tra cui spicca Caterina, giovane, bella e disinibita tanto da far girare la testa. La verità, come il genere impone, ovviamente emergerà non senza lasciare amarezza ed inquietudine. Carofiglio bravo, come sempre, a farci riflettere su quello che siamo, ed avremmo invece voluto essere, sui figli che tanto poco conosciamo e con cui parliamo solo superficialmente. Una frase tra tutte: " Il mondo pullulava di possibilità infinite in quel tiepido e inatteso Febbraio a Roma, mentre ero in bilico fra il non più della mia vita di ragazzo e il non ancora della mia vita di uomo. Era una striscia sottile, euforica e provvisoria. Era bello starci in quella striscia . E solo quello che è provvisorio è perfetto".
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Un nuoivo "legal thriller" di Carofiglio
Dopo aver letto "L'arte del dubbio",quasi-trattato di procedura penale dell'avvocato Carofiglio,ecco un nuovo saffascinante romanzo imperniato sulle vicende dell'avvocato barese,questa volta alle prese con una brutta storia di droga e di morte,vittima una giovane della Bari bene,dopo una serata con amici e successiva scomparsa. La trama è avvincente,l'avvocato si trasforma in investigatore e,alla lunga,scopre una vicenda di degrado morale insospettabile che mette a dura prova l'avvocato protagonista. E' una storia che getta luce su un mondo torbido,fatto di reticenze,di cose dette e non dette, con colpo di scena finale. Il romanzo è ben costruito, Carofiglio (l'avvocato Guerrieri) rivela ancora una volta tutta la sua umanità,le sue incertezze, i suoi princìpi da cui non deroga neppure di fronte al disprezzo di quella che poi si rivelerà coinvolta nel delitto e di cui l'avvocato sta segretamente innamorandosi. Come nelle altre opere, Carofiglio introduce nel romanzo una serie di siparietti, con personaggi di varia umanità, dall'amica ex prostituta con la quale l'avvocato si confida, all'untuoso imprenditore fallito che vive d'espedienti e di truffe. Piacevole da leggere e da meditare.
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Le perfezioni provvisorie
"Il senso di perfezione che hanno solo le cose provvisorie e destinate a finire presto".
Questo è il quarto avvocato Guerrieri, quello che mi è piaciuto un tantino poco rispetto agli altri tre. "Gigi" è lo stesso, uguali le continue disquisizioni di frasi non dette ma semplicemente pensate. La storia di fondo ha dato troppo spazio ai flashback del passato dell'avvocato che sembra così invecchiato (ha da poco superato i quarantanni) e fin troppo aberrato dai retaggi del suo passato di bambino e ragazzo perdente.
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